I problemi connessi alla presenza dei migranti che durante il giorno si ritrovano sulle rive del fiume Isonzo sono stati affrontati a Gorizia nel corso di una riunione convocata dal prefetto Isabella Alberti alla quale hanno partecipato gli assessori regionali all’ambiente Sara Vito, Gianni Torrenti, alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli, assieme al questore di Gorizia Lorenzo Pillinini e ai rappresentanti dei vari corpi della Forestale e della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia; tra i presenti il sindaco di Gorizia Ettore Romoli e il sindaco di Gradisca d’Isonzo Linda Tomasinsig. Nel corso della riunione è stato sottolineato che l’Isonzo rappresenta un potenziale pericolo per chi si trattiene nei pressi del suo bacino in quanto il corso d’acqua è soggetto a piene improvvise, determinate anche dall’apertura degli sbarramenti situati in Slovenia. Di qui l’esigenza di evitare che lo stazionamento improprio di gruppi di migranti nei pressi del corso d’acqua dia origine a rischi per le vite. L’incontro – informa una nota – ha consentito di fare il punto anche sul problema dei rifiuti abbandonati in riva al fiume. A questo proposito, tutti i partecipanti al Tavolo hanno dichiarato l’intento che l’area sia mantenuta in condizioni di ordine e pulizia, avvalendosi della collaborazione dei rifugiati stessi. Nei prossimi giorni saranno concordate le forme e i modi in cui tale collaborazione potrà essere raccolta. L’ass.Vito ha ribadito la necessità di individuare una strategia complessiva che consenta di dare efficacia all’azione di salvaguardia dell’ambiente e alla sicurezza sul bacino del fiume Isonzo. In tal senso ha sottolineato l’esigenza di ottimizzare l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dallo Stato e dall’Unione Europea, assieme a quelle della Regione. Torrenti ha affermato che, per facilitare la gestione di ogni tipo di questione correlata, il nodo principale rimane la riduzione del numero dei profughi migranti. Nel contempo l’assessore ha dichiarato la disponibilità della Regione a sostenere con i fondi necessari anche il Comune di Gorizia, oltre al Comune di Gradisca d’Isonzo, per progetti che prevedano l’impiego volontario dei richiedenti protezione internazionale in attività socialmente utili. Shaurli, pur ricordando che le competenze del CFR sono limitate alla prevenzione e alla repressione dei soli reati di tipo amministrativo e ambientale, che non contemplano controlli di sicurezza e polizia che sono propri delle Forze dell’Ordine, ha sottolineato che il CFR è dotato di professionalità, mezzi e strumenti per svolgere interventi in zone come le rive dell’Isonzo.
Shaurli si è dichiarato disponibile a partecipare a un Tavolo tecnico convocato dalla Prefettura per organizzare in modo sinergico la presenza di personale sulle aree golenali dell’Isonzo.

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