“La festa del Primo Maggio quest’anno in Veneto assume tanti volti: penso ai 130 operai della Miteni, che difendono con preoccupazione il diritto alla salute e quello all’occupazione sostenendo con responsabilità un coraggioso progetto di riconversione della loro azienda, e agli 11 mila di dipendenti delle Popolari venete, che guardano con apprensione al piano di salvataggio di Popolare Vicenza e di Veneto Banca. Ma il Primo maggio in Veneto ha anche il volto delle migliaia di imprenditori, piccoli e grandi, che stanno sfidando la crisi che attanaglia il cuore manifatturiero del Veneto artigiano e industriale ormai da otto anni, degli operai e dei manager della Fincantieri di Porto Marghera che si sono aggiudicati le maggiori commesse navali del prossimo quadriennio invertendo il corso del declino della storica area industriale di Venezia. E’ a questi volti, testimoni attuali della complessità della crisi del mondo del lavoro, che vorrei dedicare la ricorrenza del Primo Maggio”, ha detto il presidente della Regione Luca Zaia. “Dal 2008 ad oggi il Veneto ha perso 60 mila posti di lavoro e 14 mila imprese – ricorda – Ma nel contempo risulta essere una delle regioni che meglio ha saputo reagire alla frenata generale dell’economia: qui le imprese producono ed esportano più della media nazionale, il tasso di disoccupazione è al 6,8 %, la metà del tasso nazionale nazionali, e 3 giovani su 4 trovano subito un impiego”. “Se il Veneto ha saputo reggere ai colpi della crisi meglio di altri – ha osservato il presidente della Regione – non è solo per le caratteristiche di laboriosità, imprenditorialità e spirito di sacrificio, scolpite nel Dna dei veneti, ma anche effetto di politiche attive di sostegno allo sviluppo e di coesione sociale, intraprese da questa amministrazione con il concorso di enti locali e parti sociali”. Zaia, in conclusione, ha poi ricordato che “negli anni della crisi la Regione Veneto ha offerto una dote lavoro a quasi centomila persone, ha accompagnato con percorsi di riqualificazione e di ricollocamento 3328 senza lavoro, e ha offerto un lavoro di pubblica utilità a 7728 disoccupati di lunga durata o persone a rischio esclusione sociale, investendo complessivamente oltre 255 milioni di euro in progetti e politiche attive per il lavoro. Grazie all’utilizzo intelligente dei fondi comunitari e del programma Garanzia Giovani, questa amministrazione è riuscita a intercettare quasi 80 mila giovani senza un’occupazione e un impegno di studio, e ad offrire a 33 mila di loro una opportunità di formazione e di impiego superiore ai 6 mesi”.