Primavera: e’ tempo di raccolta delle erbe spontanee.Va subito detto che nel terreno crescono erbe commestibili e anche tossiche per cui occorre avere una buona conoscenza di quelle buone. Periodo migliore per scoprire, passeggiando, le ricchezze del Friuli V.G.e qualche punto inesplorato del territorio.Bruscandoli,sclòpit,radic di mont, sambuco, tarassaco e asparagi selvatici sono solo alcune delle specialità fiorite in questa stagione, e sono anche gli ingredienti essenziali dei piatti della tradizione culinaria del territorio.Nei ricettari delle specialita’locali, dalle colline carsiche lungo tutto l’arco alpino alle Dolomiti Friulane passando per la laguna e le campagne della pianura, non mancano le erbe spontanee, diventate protagoniste delle creazioni di molti chef, anche stellati. Così come i grandi cuochi, anche i semplici amanti della cucina possono approfittare delle belle giornate primaverili per andare alla ricerca di silene, bruscandoli, del dente di leone , conosciuto come tarassaco, della ruta, dell’ortica, della menta selvatica, del finocchietto selvatico, del radic di mont. Le passeggiate proposte dall’ufficio di promozione turistica del FVG, vanno dai sentieri del Carso, triestino e goriziano, alle vallate della Carnia, del Tarvisiano e delle Dolomiti Friulane, alle strade delle Valli del Natisone per andare a ricercare la natura e i prati anche nei territori del pordenonese, ricchi di risorgive, così come quelli della bassa pianura friulana. In generale, moltissimi angoli della natura incontaminata della regione offrono risorse infinite in termini di vegetazione spontanea: basta passeggiare in un prato di campagna del Medio Friuli o sugli argini ngolenali per imbattersi nelle diverse piante spontanee. Acetosa, acetosella, melissa, malva, achillea, piantaggine, borraggine, crescione dei prati, le rosole (papavero selvatico), e ancora erba cipollina, aglina e alliaria, accanto all’aglio orsino. Nelle vallate carniche, ad esempio, i malgari e i contadini raccolgono da secoli il radic di mont che spunta sugli alpeggi dopo lo scioglimento delle nevi e solitamente il periodo è quello di maggio. Un radicchietto selvatico consumato in insalate o in frittate, presidio Slow Food che in alcune zone viene chiamato radic dal glaz, per la sua caratteristica di emergere dopo lo scioglimento della neve. Il radicchio viene raccolto per circa 15 giorni, i primi di maggio, e si può conservare nei bicchieri come una conserva di verdure classica per essere degustato tutto l’anno. Altre erbe poi sono raccolte nei prati della Carnia. Nella laguna di Grado infine erbe che di sviluppano con l’aria salmastra. (ph tarassaco. arch.Fvg).

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