“È ormai dimostrato che le tanto attese riforme di cui questo Paese si dice abbia bisogno, lo Stato, dall’alto, non è in grado di farle. Pertanto, come la Corte Costituzionale ha capito, legittimando pienamente la nostra legge regionale, non possono che venire dal basso e la Regione del Veneto romperà questa situazione di stallo celebrando il referendum sull’autonomia che aprirà una nuova fase storica all’insegna di quel federalismo che continua a essere un traguardo irrinunciabile”. Sono parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (foto), intervenuto a Mestre al Consiglio di Presidenza di Confindustria Veneto, dove ha parlato principalmente di autonomia regionale e relativo referendum, ma anche di Pedemontana Veneta e di Pfas. “Il 2017 è l’anno della celebrazione del referendum – ha precisato Zaia – e il 2018 sarà quello della trattativa con lo Stato in base all’articolo 116 della Costituzione. Chi afferma che la trattativa avrebbe dovuto precedere il referendum non ha capito che la sentenza della Consulta, che afferma come il referendum debba essere “esterno” alla trattativa, priverebbe la nostra Regione di una forza contrattuale determinante. Purché, sia chiaro, i veneti vadano a votare. Poi votino pure quello che vogliono, ma se non supereremo molto abbondantemente il 50 per cento degli aventi diritto, che pure è il quorum da superare, sarebbe un’occasione politica mancata”. “Nonostante i nostri tentativi di convincere il Governo – ha aggiunto Zaia – l’election-day è definitivamente tramontato e la consultazione popolare si terrà quindi o prima dell’estate o nel prossimo autunno. Poi, forti, mi auguro, di un consenso plebiscitario, andremo a trattare con il Governo l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione e cioè il trasferimento di tutte le competenze previste, le stesse in sostanza che oggi sono in capo a Trento e a Bolzano. Ecco perché è tutt’altro che irrealistico ambire a quel modello di autonomia. È il referendum dei veneti, non dei partiti o di Zaia – ha concluso il Governatore – e sarà di riferimento a livello nazionale per altre Regioni. Se fosse una iniziativa di parte avrebbe poche possibilità di successo, noi invece vogliamo giocarci fino in fondo questa occasione di far vincere il federalismo e di accantonare quel centralismo che tante ingiustizie e tanti danni sta ancora causando. E sarà bene che centrodestra e centrosinistra contemplino con evidenza questa richiesta di autonomia nei loro programmi di governo. Io non guarderò in faccia a nessuno!”