Chi predica e pratica l’intolleranza o la violenza, in Veneto non trova posto; chi cerca e chiede una reale integrazione, basata sulla reciprocità, la trova da anni e continuerà a trovarla, come dimostrano il 517.000 stranieri residenti e perfettamente integrati. La cacciata di questo Imam irrispettoso e prepotente era un atto doveroso che condivido in pieno”. Lo ha detto il presidente della Regione Luca Zaia a commento dell’espulsione, in esecuzione di un provvedimento del Ministero dell’Interno per motivi di ordine pubblico, di un Imam algerino di 36 anni, residente a Vicenza, resosi protagonista di comportamenti che sono stati ritenuti incompatibili con la permanenza in Veneto e in Italia. Questo è detto in una nota ufficiale. “Gli atteggiamenti tenuti da questa persona, e da tutti quelli che come lui praticano l’ostilità e predicano lo scontro – ha proseguito Zaia – sono il problema numero uno da risolvere se si vuole andare verso forme di integrazione reale, oltre i fiumi di parole che su questo argomento scorrono pressochè quotidianamente da parte di chi, inspiegabilmente, si ostina a negare l’imperativo della reciprocità”. “Sono stato – ha aggiunto Zaia – il primo Presidente della Regione ad aver voluto fortemente incontrare gli Imam del Veneto e fare con loro un ragionamento equilibrato di convivenza e rispetto reciproco e a concordare ad esempio, in questo senso, sull’opportunità che le prediche venissero tenute in Italiano. Ho trovato ascolto e raziocinio. Mi auguro che la brutta storia di Vicenza sia e rimanga l’eccezione che conferma la regola”.