La cronaca, ha segnalato di un sacerdote che si è detto contrario ad allestire il presepe (perchè non vuol essere ipocrita) e questo ha innescato, politicamente, ma anche da parte dei fedeli, abbastanza reazioni o conferme di soggetti che, contrariamente al prete, hanno confermato che faranno il presepe. L’Ufficio stampa del Patriarcato di Venezia ha reso nota, una breve riflessione sulla questione – in vario modo sollevata, in questi giorni – dell’allestimento del presepio e sul suo autentico significato: “Il presepio è segno di amore universale e di apertura accogliente nei confronti di tutti gli uomini. La nostra società, oggi, ha bisogno di segni eloquenti che sappiano significare e indicare tale realtà. Per il cristiano, poi, il presepio indica il “cuore” della sua fede. Comunque sia, per il cristiano e per ogni persona, il presepio non è un’imposizione ma una proposta offerta affinché l’uomo si ritrovi nell’amore e nell’apertura verso l’Altro e gli altri”. (foto GV). Il prete sui social ha scritto, tra l’ altro,il testo è stato riportato dai media e agenzie: “non fare il presepio credo sia il più evangelico dei segni. Non farlo per rispetto del Vangelo e dei suoi valori, non farlo per rispetto dei poveri; va in scena il teatrino del Natale e poi si lascia morire la gente per strada”. Sempre dai media si è appreso che la Lega islamica ha precisato brevemente che “non ci dispiace il presepe”.

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