Il mistero di Dio cerca l’uomo che è fragilità. E, in Gesù che si fa uomo, aiuta gli uomini a ritrovarsi come fratelli dell’unico Padre. Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha sottolineato questo aspetto nel discorso pronunciato, in sala Clementina del Palazzo apostolico in Vaticano, dinanzi a Papa Francesco. L’occasione è l’udienza concessa dal Pontefice in occasione dell’inaugurazione del presepe realizzato con la sabbia di Jesolo, che è stato inaugurato in piazza San Pietro. Nella sala insieme al Patriarca, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia e circa trecento persone, la maggior parte delle quali giunte da Jesolo. “Siamo gente che ama la propria terra – ha detto mons. Moraglia – e che vive del proprio lavoro, che è legata alle proprie radici. Gente che ha fatto in un passato non lontanissima l’esperienza della migrazione. I nostri nonni e bisnonni hanno dovuto lasciare il Veneto per trovare fortuna altrove. E questo ci rimane dentro, nel cuore, come attaccamento sano alla nostra storia. Perciò siamo lavoratori e amiamo lavorare e vivere del nostro lavoro” (così pubblicato da GV). Il presepe in piazza è stato costruito da 4 artisti che hanno usato ben 700 tonn. di sabbia del litorale di Jesolo, materiale che è stato trasportato in Vaticano utilizzando oltre 25 autarticolati. Nella cittadina del veneziano ogni anno si realizza un presepe di sabbia ed è visitato da migliaia di turisti e cittadini. In piazza San Pietro il presepe di sabbia, come previsto, ha una adeguata copertura per il maltempo. L’inaugurazione, presenti alcuni presuli della Santa Sede, il Patriarca di Venezia e autorità di Jesolo, del Veneto, e molti curiosi, fedeli e jesolani. La natività viene presentata con un trittico monumentale che al centro ha la Sacra Famiglia e negli altri due scenari i pastori e i Re Magi. Ai lati del presepe, due cartelloni spiegano che “questa Natività è stata realizzata interamente con la sabbia della spiaggia di Jesolo (Venezia), dove da 17 anni si costruisce il presepe di sabbia in nome della fede e della tradizione di tutti i cristiani del mondo”. Partendo da una piramide di sabbia jesolana originaria delle Dolomiti, mescolata con acqua e compattata con macchinari appositi in “casseri” di legno, il presepe si sviluppa su una superficie di circa 25 metri con un bassorilievo di 16 metri di lunghezza, 5 di altezza e 6 di profondità. Papa Francesco ha ricevuto in precedenza le delegazioni provenienti dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto per il dono dell’albero di Natale (da Pordenone) e del Presepio. “Il presepio e l’albero, simboli affascinanti del Natale, possano portare nelle famiglie e nei luoghi di ritrovo un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà”, ha detto.