Nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto il 10 gennaio(h 17.30)cerimonia di premiazione della prima edizione del premio “Maria Cavallarin”, come preludio alla lezione inaugurale del 2018. Il concorso a premi è stato istituito nel 2017 dall’Ateneo Veneto ed è stato indetto per legato testamentario dalla signora Maria Cavallarin per premiare “una ricerca originale sulla Dalmazia – sua terra natale – antica, moderna e contemporanea e mantenerne viva l’importante storia e tradizione”. Il concorso “Maria Cavallarin” ha cadenza biennale (si alterna col premio “Achille e Laura Gorlato” dedicato al Veneto e all’Istria) e consiste in un premio di 3.000 euro per uno studio, inedito e originale, su argomenti di storia sociale, istituzionale, artistica e culturale, di antropologia e di geografia economica, archeologia e architettura riguardanti la Dalmazia e le isole del Levante veneto. Gli studi presentati sono stati esaminati da un’apposita commissione composta da Michele Gottardi, Filippo Maria Paladini, Dorit Raines, Maria Luisa Semi, Alfredo Viggiano. Dopo la cerimonia di assegnazione del premio, si terrà la lezione inaugurale del Corso di Storia Veneta 2018. Lo stesso direttore del Corso, il professor Alfredo Viggiano dell’Università di Padova, è incaricato di illustrarne i contenuti. Quest’anno il Corso istituzionale si articola in cinque appuntamenti e ha per titolo “Gli ‘esperti’ della Repubblica. Politica, cultura, società”. Il ‘mito’ di Venezia, rifinito a partire dalla metà del Quattrocento dalla mano di scrittori di storia, storiografi ufficiali, dipinto nelle stanze del Maggior Consiglio, pone al centro della tela i nobili privilegiati per nascita, quelli che vengono nominati alle numerosissime cariche politiche e amministrative della Repubblica. Solo i componenti delle famiglie che appartengono per nascita al ristretto novero dei governanti possiedono la saggezza e le conoscenze utili al mantenimento dello stato. Ma in questa versione del mito, qualche merito è riconosciuto anche al secondo ordine, quello dei cives, dei cittadini che occupano le cariche burocratiche della Cancelleria. Le lezioni del Corso di Storia Veneta 2018 intendono concentrarsi proprio su questi meno conosciuti attori (talvolta del tutto oscuri), della storia della società e dello stato veneto, ma non meno importanti, coinvolgendo nell’indagine non solo l’ambiente della capitale, ma anche quello delle province da terra e da mar. Esperti, tecnici, consulenti convocati a collaborare per le loro specifiche abilità e competenze (matematiche, geografiche, linguistiche, giudiziarie, mediche) con gli organi di governo si occupano della tutela delle risorse ambientali, di boschi e di acque, fissano i ceppi di confine, forniscono pareri legali, custodiscono e trascrivono per gli archivi leggi e altri documenti, ‘dragomanni’ – interpreti di idiomi difficilissimi – nelle materie di stato, firmano perizie in tribunale, disegnano mappe e compongono conflitti.