Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti 2017) di Stefano Mancuso (foto) è il libro vincitore della XII edizione del Premio letterario Galileo, uno dei riconoscimenti italiani più importanti nell’ambito della divulgazione scientifica. Il nome è stato proclamato nell’Aula Magna di Palazzo Bo di Padova, in seguito al voto della giuria popolare composta da 200 studenti delle classi quarte di 10 istituti delle province di Padova e Rovigo e da altrettanti studenti delle università italiane. L’edizione di quest’anno – come pubblicato sul giornale Il Bo dell’ateneo – è stata la prima ad essere incorporata nel Galileo festival dell’Innovazione. “Sono particolarmente contento perché a volte sembra che per le piante non ci sia un’attenzione adeguata, anche in ambito scientifico – ha detto dopo la premiazione Mancuso, docente all’università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) –. Eppure le si tratta di organismi estremamente complessi e interessanti, non solo perché rappresentano il 95% di tutto ciò che è vivo sulla Terra e perché producono l’ossigeno che respiriamo”. Alla cerimonia, condotta dalla giornalista di Rai 3 Eva Giovannini, sono intervenuti anche il sindaco Sergio Giordani, l’assessore cittadino alla Cultura Andrea Colasio e il rettore Rosario Rizzuto, che ha auspicato che manifestazioni come questa contribuiscano a “trasformare la scienza in un patrimonio condiviso della società, riconosciuto da chi ci governa ma anche e soprattutto dalla cittadinanza”. Gli altri libri nella cinquina finalista, selezionati lo scorso 9 febbraio dalla giuria scientifica, presieduta dall’astrofisica Sandra Savaglio: Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo, Bollati Boringhieri, 2017; L’architetto dell’invisibile. Ovvero come pensa un chimico, Raffaello Cortina Editore, 2017; Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti, Codice Edizioni, 2017; E l’uomo creò l’uomo. CRISPR e la rivoluzione dell’editing genomico, Bollati Boringhieri 2017.