Adico (ass.difesa consumatori di Mestre) segue da tempo decine e decine di risparmiatori che hanno acquistato 30 anni fa un buono fruttifero con un rendimento che, alla resa dei conti, contempla ora un valore dimezzato rispetto a prima. “L’associazione – ha detto il presidente Carlo Garofolini – ha ottenuto anche il riconoscimento di alcuni decreti ingiuntivi e ora attende anche l’esito dei vari ricorsi in discussione. Abbiamo molta fiducia”. In tale contesto ecco di seguito un articolo tratto da “QuiFinanza” e relativo ai termini di prescrizione di alcune serie di buoni. I buoni fruttiferi postali, che si è soliti abbreviare con la sigla Bfp,garantiscono in ogni circostanza la restituzione del proprio capitale versato, rappresentando di conseguenza un ‘investimento’ privo di rischi per l’utente. Al netto delle ritenute fiscali, è possibile di conseguenza ritirare il proprio ammontare versato in ogni momento. Il problema è però rappresentato dagli interessi maturati, che è possibile ottenere soltanto dopo un periodo di tempo, indicato e accettato al momento del contratto sottoscritto con Poste Italiane. Per scadenza si fa riferimento al termine ultimo indicato dal contratto. Superato tale limite occorre sapere che il buono non produrrà più interessi. Parlando in termini gergali, si parla di ‘infruttifero’. Con prescrizione invece s’intende il momento in cui il buono diventa non più rimborsabile. Questa scatta nel giorno della scadenza, oltre la quale non sarà più possibile recuperare sia il capitale investito che gli interessi maturati.
Dando uno sguardo approfondito alle scadenze, risulta necessario sottolineare come i buoni fruttiferi ordinari, emessi fino al 27 dicembre del 2000, della serie Z, abbiano una scadenza di trent’anni. Durata ventennale invece per i buoni dalla serie A1 in poi. Per quanto riguarda gli interessi della serie Z, questi continueranno a maturare fino al 31 dicembre dell’anno di scadenza. Per quanto riguarda le altre serie invece, matureranno fino all’effettivo giorno di scadenza. Per effettuare il rimborso del buono, Poste Italiane comunica che il cliente dovrà esibire il titolo, così come la propria carta d’identità, in corso di validità (patente o passaporto in alternativa), insieme con il codice fiscale. Si ricorda inoltre che i bfp non possono essere ceduti ad altre persone, essendo nominativi. Dovranno di conseguenza essere ritirati dai diretti interessati.
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