Fragranze senza tempo, firmate da maison internazionali che uniscono la classe della storia alla freschezza della modernità ma anche da nuovi talenti e case indipendenti della profumeria artistica. Tra materie prime rare e pregiate, tradizione artigianale nelle lavorazioni, composizioni raffinatissime esaltate da packaging d’eccezioneda nomi che vogiono essere originali. A Firenze c’è una ricchissima proposta che si presenta con prodotti italiani ed esteri fino a domenica 15 settembre (foto 055firenze). Il salone-evento è la Stazione Leopolda dedicato a bellezza e al benessere, con una selezione di linee cosmetiche e proposte da circa 190 tra le maison e i brand più qualificati. Il 70% dei marchi di questa edizione proviene dall’estero, questo a detto dell’organizzazione. L’ultima edizione del salone, nel settembre 2017, ha registrato un totale di 2.200 compratori da più di 50 paesi, di questi quasi 700 quelli provenienti dall’estero (in crescita del +2%). La classifica dei mercati di riferimento del salone vede in testa la Francia, di seguito ci sono: Russia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Olanda, Emirati Arabi, Ucraina, Giappone e Stati Uniti. Questa edizione di Pitti Fragranze fruisce del contriato dalla Nazione buto straordinario del Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia ICE, nell’ambito del Piano Speciale 2018-2019 a sostegno delle fiere del Made in Italy. Come pubblicato dalla “Nazione” a Firenze ora un museo del profumo: l’iniziativa è di uno dei principi del settore che si chiama Lorenzo Villoresi, egli offre un assaggio del suo nuovo museo-accademia di via dei Bardi 12, frequentato da clienti di tutto il mondo, principesse arabe e star americane. In queste ore che stanno per toccare la chiusura del salone sono previste alcune visite guidate in questo regno dei “nasi”, che non sarà solo atelier ma anche luogo di studio e conoscenza, con percorsi ed esperienze sensoriali, capaci di stimolare una parte profonda delle emozioni. Nell’antico quartiere di San Niccolò, Villoresi ha accorpato due dimore quattrocentesche, creando un’unica “wunderkammer” dedicata ai profumi.
Cè anche il giardino interno usato per la coltivazione delle piante aromatiche didattiche e per altre proposte, sempre legate alle essenze naturali e loro derivati.

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