Quando l’Associazione Regionale Allevatori del Veneto ci ha proposto di partecipare al progetto “MeetBull”, abbiamo accettato immediatamente – ha detto Fabiano Barbisan, Presidente dell’Associazione Produttori Carni Bovine Unicarve – perché perfettamente coincidente con le nostre proposte del 2013, contenute nell’Accordo Quadro per la commercializzazione di bovini da carne e per un progetto “4i”. Fecondare vacche da latte con seme di bovini da carne, può essere la chiave di volta per colmare il vuoto lasciato dalla quasi scomparsa delle vacche nutrici in Italia, che ci ha costretti ad importare quasi un milione di vitelli all’anno dalla Francia (80%) e da altri Paesi europei, per ingrassarli nelle nostre stalle, visto che noi siamo i migliori allevatori in Europa. Molto importante anche l’istituzione del Registro dei Meticci, gestito dall’AIA, che consentirà di registrare i vitelli nati, classificandoli da carne, per identificarli e meglio valorizzarli lungo tutta la filiera. Per parte nostra – ha detto Barbisan – abbiamo coinvolto nel progetto allevatori in grado di svezzare i vitelli ed ingrassarli direttamente, per accorciare la filiera che dovrà essere regolata, in ogni caso, da contratti commerciali, che ne valorizzino ogni singolo anello. Si è appreso che l’Associazione Unicarve ha progettato un percorso commerciale che prevede di fissare i prezzi dei vitelli nati in base ai valori della Borsa Merci di Padova e di stabilire per lo svezzamento e l’ingrasso un valore d’incremento €/Kg. peso vivo, in linea con i costi di produzione, agganciandolo a dei parametri variabili, a seconda dell’andamento dei prezzi di mercato di cereali, proteici, insilati e polvere di latte e stabilendo un “paracadute economico” finale, per allevatori e macellatori, rapportato alla Borsa Merci di Padova, da dividere equamente. Nel progetto oltre ad allevatori e macellatori, Unicarve ha coinvolto anche la Grande Distribuzione Organizzata, per garantire i necessari sbocchi di mercato ai circa 4000 vitelli previsti dal progetto, con l’obiettivo di sottoscrivere dei contratti che diano una regolata al settore, sempre più in difficoltà per l’andamento dei prezzi di mercato, che non rendono giustizia alla carne prodotta in Italia, in eterna concorrenza con prezzi al ribasso, nell’anonimato, con la carne d’importazione. Anche Unicredit, che ha firmato una convenzione con Unicarve, ha dato la disponibilità a sostenere finanziariamente il progetto, intervenendo con un fondo speciale, denominato “Supercash Rotativo Agrario”, fornendo liquidità a tassi particolarmente agevolati. Riguardo la sicurezza alimentare e la tracciabilità, Unicarve fornirà all’Arav degli auricolari per ogni vitello nato, dotati di Microchip e prelievo istantaneo del DNA, sistema che consentirà di seguire con certezza, lungo tutto il percorso di filiera, il bovino, compresa la carne che verrà commercializzata nei punti vendita. Per promuovere la carne e renderla maggiormente riconoscibile ai consumatori, Unicarve farà applicare dagli allevatori, nella fase d’ingrasso, i Disciplinari di produzione riconosciuti dalla Regione Veneto del “Vitellone e della Scottona ai cereali” e del “Vitello al latte e cereali”, a marchio “Qualità Verificata”, con la possibilità di indicare inequivocabilmente in etichetta anche “l’Origine Veneto”. Se il “Laboratorio Veneto” funzionerà, potrà essere replicato anche in altre Regioni, per un rapporto sempre più stretto di collaborazione tra allevatori.