Il presidente della Regione del Veneto, incontrando i giornalisti a palazzo Blabi, ha reso noto che non ci sarà l’addizionale Irpef per i veneti per la realizzazione della Pedemontana Veneta (una superstrada a pedaggio tra Vicenza e Treviso), dopo che la giunta ha approvato lo schema di accordo per il costruzione dell’infrastruttura. Prima della firma del contratto con Sis, la Regione attende il pronunciamento di Corte dei conti e Anac sul nuovo schema di contratto. L’eliminazione dell’addizionale Irpef è motivata dal fatto che la Regione contrarrà un mutuo non più di 300 milioni ma in due tranche di 140 e 160, importi che non fanno scattare le regole del fiscal compact. Il presidente del Veneto ha voluto puntualizzare che non c’è stata alcuna marcia indietro da parte dell’esecutivo regionale ed ha spiegato che fin dal primo momento l’indicazione dell’addizionale era stata presentata come soluzione “precauzionale” mentre si cercavano adeguati percorsi finanziari. Tempo addietro, il presidente della Regione aveva proposto di tassare i veneti (fascia medio-alta), con una addizionale Irpef, per sostenere il costo dei lavori della Pedemontana, una ipotesi che ha innescato polemiche e un diffuso scontento, non tra gli automobilisti. Il meccanismo che ha consentito di scongiurare l’introduzione dell’Irpef, è spiegato in una nota di palazzo Balbi, si basa sull’approfondimento di alcuni aspetti legati alla fiscalità del progetto e dell’intero bilancio regionale, che hanno consentito lo sdoppiamento del mutuo trentennale che la Regione contrarrà con la Cassa Depositi e Prestiti e che sarà acquisito in due tranche, una di 140 milioni nel 2018 e una di 160 milioni nel 2019. In tal modo la Regione opererà all’interno della propria capacità di indebitamento annuale, non necessiterà di provviste in entrata e rispetterà le condizioni imposte dal fiscal compact. Anche la questione relativa all’Iva è stata definita, grazie, ha sottolineato il presidente del Veneto, “a una proficua interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate”. L’imposta sarà del 22% sia per quanto riguarda il canone di disponibilità sia i ricavi da pedaggio. Per quanto riguarda il pedaggio, l’Iva sulle tariffe per chilometro dichiarate fin dall’inizio non sarà a carico dell’utente.