Da Roma la richiesta del presidente della Regione Luca Zaia di avere dal Governo ulteriori 200 mln per completare la Pedemontana Veneta pare non abbia, al momento attuale, sortito a nulla, e va registrata la risposta riportata dalla stampa: “abbiamo già dato 630 mln per la superstrada, non si può fare altro”. Intanto, è alto lo scontento in Veneto a seguito dell’annunciata tassa sull’Irpef per recuperare l’importo necessario per finire i lavori; si sono già ipotizzate proteste di piazza. “La crisi della tassa speciale ai Veneti per pagare lo sforamento di costi della Pedemontana che sta scuotendo la placida gestione Zaia in Regione Veneto è questa: non puoi permetterti di costruire la tua straordinaria carriera politica scagliandoti contro Roma e il governo italiano per poi comportarti come loro”, è detto in una nota di Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.Ue. “Se a i “sinistri”, dai cattocomunisti, ai post-comunisti, ai carrieristi renziani la chiamano “solidarietà”, caro Zaia e cara Unindustria non vi basta ribattezzarla ora come “responsabilità” per nascondere il fatto che si tratta sempre e solo della stessa solfa: “Veneto, paga e tasi”. Nella nota di Busato è scritto ancora: “cari Veneti, voi dovete pagare 2-3 volte le stesse cose e poi ripagarle ancora, perché nel frattempo qualcuno, da qualche parte, ha già rubato 2-3 volte i soldi che voi avete già pagato per finanziare a ufo i privilegi di qualche anonimo parassita ben nascosto sotto il comodo ombrello della cleptocrazia italiana, fonte cui si abbeverano partiti, sindacati e caste di varia natura, tutte accomunate dall’elegante uso del verbo atto all’inganno e finalizzato al furto dei vostri soldi.Questo avviene dopo una impressionante serie di scandali e tragedie che hanno scosso l’opinione pubblica e il tessuto socio-economico profondo del Veneto. Non siamo ancora usciti dallo scandalo del Mose. Che ha riguardato il predecessore di Zaia, Galan, per 15 anni governatore del Veneto (di cui lo stesso Zaia è stato vice). Poi, il crack di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i cui effetti non hanno ancora terminato di farsi sentire nell’economia veneta, nelle imprese e nelle famiglie di investitori (spesso inconsapevoli se non ingannati) e risparmiatori e che sono potuti avvenire certo per la gestione probabilmente criminale dei suoi vertici, ma anche, e per certi versi soprattutto, con il silenzio-assenso della dirigenza politica regionale che in termini elettorali ha goduto di tutti i benefici collaterali a una strategia fallimentare a breve termine che ha favorito clientelismo e malagestio e che ha accompagnato il silenzio-assenso ad ogni livello statale e centrale, compresi quelli istituzionalmente votati all’azione di controllo”. E ancora: “per non parlare della questione PFAS e del classico motto e dello sport molto italiano dello scaricabile all’insegna del “non sapevo, non ho visto, non credevo”. E, per restare all’ambiente, forse ci siamo scordati l’alluvione del 2010, i tornado nella Riviera del Brenta e le relative questioni aperte di rimborsi vari. La sequenza solo dei casi più eclatanti è drammaticamente lunga persino per la quasi totalità degli organi di informazione locali e nazionali che all’unisono tentano in ogni modo di tenere in piedi e nascondere gli esiti drammatici di una gestione del potere locale in salsa leghista più che ventennale che come minimo fa il pari con quella vergognosa e fallimentare dei partiti di sinistra (e spesso anche di destra) a livello centrale. Altro che “governatore più amato d’Italia”! No, cari amministratori della lega, cari rappresentanti di corporazioni e categorie professionali, cari rappresentanti dell’élite dirigente veneta. No, così non va. Caro Zaia, se ti servono quei 300 milioni, apri immediatamente un conto nel bilancio regionale denominato “residuo fiscale dallo Stato”: lì ci trovi una ventina di miliardi di euro ogni anno, per non contare gli arrretrati, che probabimente ci portano verso i 500-1000 miliardi di euro che i Veneti avanzano dall’Italia: trova lì i soldi per finire la Pedemontana e non aggiungerti anche tu alla lunga fila di ladri in giacca e cravatta che ogni notte entrano nella case dei veneti in guanti bianchi rubandoci il frutto del nostro lavoro”. Come indicato la nota porta la firma di Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu. Nel programma di Plebiscito eu, tra le varie proposte, c’è questa: “Se sei un imprenditore, o vuoi partecipare a progetti economici e disponi di capacità economiche, richiedi di entrare nella comunità d’affari di Plebiscito.eu® Club, la nostra rete di rete di relazioni privilegiate e di carattere riservato per la creazione di progetti economici e per il coinvolgimento in opportunità imprenditoriali e di lavoro di portata internazionale”. Per Info: www.plebiscito.club e richiesta di adesione da http://www.plebiscito.club/cms/interagisci/diventa-socio/.

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