Confagricoltura di Belluno ha segnalato alle autorità e ai media che un’azienda agricola ha subito un danni per la perdita di 15 pecore, trovate sbranate, molto probabilmente da lupi. Indagini sono in corso da parte dei servizi veterinari per accertare se ad uccidere le pecore sono stati canidi selvaggi affamati o lupi. Secondo Diego Donazzolo, presidente di Confindustria Belluno, i danni subiti da Giovanna Arban, titolare dell’allevamento (costituito da una trentina di ovini) a Coste di Vena d’Oro, sono di 2 mila euro. Arban, contrariamente a quel che ha segnalato la Provincia, sotiene che ad sbranare le pecore sono stati dei lupi in quanto sarebbe stato accertato da esperti che il metodo di caccia è tipico dei lupi. I branchi si stanno spostando verso valle dove trovano da mangiare e ce li troviamo sotto la porta di casa: purtroppo – ha aggiunto Donazzolo, poco si sta facendo, nonostante i buoni propositi della Regione Veneto. Per stare in zona va ricordato che i lupi hanno già attaccato e ucciso pecore a Tambre,e altre località del Cansiglio trevigiano. A primi di agosto, un branco, ha ucciso cinque pecore alle Ronce sul Nevegal. A scoprire gli animali morti è stato Diego Gola, ponzanese, che da tre anni tiene nove pecore nel bellunese per lo sfalcio naturale dell’erba. Solo qualche giorno prima una lupa con i suoi cuccioli era stata avvistata sul Nevegal, e ai primi di agosto un’altra strage di pecore si era consumata nella stessa zona. In quella circostanza ad essere sbranate dai lupi sono state 8 pecore appartenute all’agriturismo Le Ronce. Sul posto sono intervenuti per un sopralluogo le guardie venatorie, la polizia municipale e un veterinario. “È necessario fare qualcosa”, si è sfogato Diego Gola, ” non c’è solo il danno economico che ho subito, il pericolo è che la montagna si svuoti ulteriormente. Già ora allevare e gestire attività in questa zona è difficile e lo fanno in pochi, se non ci sarà un aiuto per difendersi dai lupi, abbandoneranno questo duro mestire anche coloro che fino ad oggi hanno resistito”. Gola ha perso 5 pecore di razza Safford, quelle con muso e zampe nere tipiche dell’Inghilterra e dell’Irlanda. Un danno economico di circa mille euro. Quest’anno tra il Nevegal e il Col Visentin sono stati numerosi gli avvistamenti di lupi. Lo stesso è avvenuto nel territorio del Passo Fedaia, Porta Vescovo e Padon, al confine fra le province di Belluno e Trento e di fronte alla Marmolada. In tutto, secondo le cronache e gli allevatori, sono state uccise, qualche mese fa, una cinquantina di capi. Il più colpito allora è stato quello di Joseph “Sepp” Kohler, un pastore altoatesino: in una settimana ha perso una trentina di pecore, agnelli compresi, e l’unico dispiacere, al di là del danno economico subito, ha segnalato di non aver recitato l’ovile. Per quel fatto sono intervenuti gli agenti forestali del Servizio provinciale, che ancora stanno monitorando il territorio: sono state fatte foto, posizionate trappole elettroniche e rilevati campioni genetici per verificare e poter dire con certezza che se si è trattato di lupi. La Provincia di Trento coprirà le spese per la perdita degli animali, dopo il rapporto presentato dai forestali. Aggressioni da parte di lupi sono già avvenute in Lessinia; questi animali hanno attaccato a ucciso bovini ed asini.