Con le festività pasquali molte persone trascorreranno negli agriturismi di Coldiretti all’insegna dei piatti della tradizione contadina magari rivisitati in chiave moderna dagli agrichef. La conferma del tutto esaurito nelle quasi 600 aziende agrituristiche di Terranostra registra la tendenza degli italiani a scegliere la tranquillità della campagna e le innumerevoli proposte dal taglio sportivo per godere anche in maniera dinamica del contatto con la natura. Attività di animazione, intrattenimento didattico, giochi sull’aia contribuiscono alla condivisione dei menù a tavola per grandi e piccini. Le famiglie trovano spesso ristoro e accoglienza in ambienti dalla forte caratterizzazione umana dove la relazione tra personale e cliente è anche un racconto emozionale legato agli usi e costumi della civiltà rurale. Rispettati in Quaresima anche i contenuti religiosi per il Venerdì Santo ad esempio, con pesce povero e ricette all’insegna della penitenza. La preparazione culturale ed enogastronomica dei contadini ai fornelli, che hanno frequentato corsi e scuole di formazione ad hoc, tiene conto anche delle altre forme di fede, segno di un’integrazione sociale  possibile attraverso la conoscenza e il dialogo tra popoli. “Nonostante le previsioni poco rassicuranti, la primavera ha dato i frutti spontanei – sottolinea Diego Scaramuzza, presidente regionale e nazionale di Terranostra (foto)– dal radicchio verdon, alle erbe di campo come rosoline, carletti, luppolo selvatico (bruscandolo) diventano ingredienti ideali per risotti e pasticci. Sarà poi la fantasia di ogni cuoco a fare la differenza con aggiunta di spezie o altri abbinamenti locali. Le uova saranno le protagoniste assolute quale simbolo di questo periodo: sode con il guscio colorato naturalmente con foglie di ortica oppure con le bucce di cipolla serviranno da decoro o come antipasto anche un semplice spuntino con un pizzico di sale, perfette per il pic nic sul prato pronte da gustare con un bicchiere di vino prima del pasto. E ancora frittate in tutte le salse con formaggio, salame e tutto quel che offre l’orto in questa stagione, tipo la star del momento l’asparago bianco o le prime ricercate castraure di Sant’Erasmo. Per secondo – assicura Scaramuzza – un po’ di sostanza a base di carne con spiedini, rotoli, involtini e vari ripieni, contorni sfiziosi studiati per la digestione aiutata dalle tisane e dai sorbetti alla frutta. Da segnalare – ricorda Scaramuzza – il ritorno della focaccia (fugassa) veneta, dolce fatto in casa per stare tutti in compagnia. Il nostro tributo – conclude Scaramuzza – alla storia delle genti di questa terra”.

 

 

 

 

 

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