Dopo la realizzazione della tangenziale Trento Nord-Rocchetta, cinque porzioni di territorio pari a 4 ettari risultano oggi tagliate fuori da un utilizzo rurale o naturalistico e saranno recuperate e riqualificate grazie a un progetto elaborato dalla Comunità Rotaliana-Königsberg, col supporto di una serie di Servizi della Provincia. Il progetto è stato presentato dall’assessore all’urbanistica Carlo Daldoss e da Andrea Brugnara, assessore all’urbanistica della comunità, e dai tecnici e funzionari provinciali di Trento. “Quanto fatto dalla Comunità Rotaliana-Königsberg – ha detto Daldoss – costituisce un importante esempio di buone pratiche per avviare un recupero naturalistico, rurale, estetico e didattico di aree marginali incolt. Queste aree, estromesse e rese improduttive da opere infrastrutturali che si sono succedute nel tempo, comunque sfregiano e deturpano l’ambiente anche in zone di alto flusso di traffico. A ciò si aggiunge la positiva collaborazione qui sperimentata tra Comunità e Servizi della Provincia, in una filiera virtuosa che si propone come esempio da applicare ed estendere anche ad altre realtà analoghe esistenti in Trentino. “Il progetto per la riqualificazione paesaggistica di cinque lotti di terreno che ancora risultano incolti, situati ai lati della strada che da Trento Nord raggiunge la Rocchetta a Mezzolombardo, ha proseguito l’assessore, “ricucisce il territorio in modo esemplare, ridando valore all’idea di recupero paesaggistico che può proporsi come esempio da imitare. Se comincia a passare e a diffondersi il concetto che vale la pena di recuperare e di riqualificare il paesaggio anche nelle piccole cose, goccia su goccia l’ambiente del Trentino ne avrà indubbi vantaggi”. Tutto è partito dall’operazione ascolto avviata tempo fa dalla Comunità Rotaliana-Königsberg in vista della redazione del Piano territoriale. Dalle idee avanzate dai cittadini è emersa la necessità di sanare alcune ferite inferte al paesaggio dalla costruzione, ad esempio, dell’importante arteria che collega Trento Nord a Mezzolombardo, alla Val di Non e alla Val di Sole.In pratica il progetto presentato oggi prevede il recupero di cinque lotti di territorio di circa quattro ettari complessivi, che risultano marginali e abbandonati a sé stessi lungo la nuova arteria che taglia la Rotaliana e si immette nella galleria della Rocchetta. Si va da un’area situata all’uscita Nord di questa galleria, che opportunamente alberata verrà destinata a vigneto e affidata con apposito bando a giovani contadini interessati a integrare il loro reddito, ad alcuni brandelli di campagna ormai improduttiva lungo l’asta viaria nella Piana Rotaliana, da Mezzolombardo a Lavis, che saranno riqualificati con interventi di tipo naturalistiche, dando loro destinazioni anche didattiche. I progetti sono pronti ed alcuni verranno avviati quanto prima per essere definiti e completati entro la fine del 2015. Per la manodopera ci si appoggerà alle cooperative che lavorano per il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, con costi per la comunità quanto mai contenuti. Durante la presentazione è stata evidenziata l’importanza anche simbolica di questo progetto, che va nella direzione di educare l’uomo a consumare il suolo con attenzione e a intervenire laddove possibile per rinaturalizzarlo senza costruire altri manufatti, ma restituendolo all’ambiente, all’agricoltura, alla didattica.