Crescita del 4,2% e record di commesse estere che supera i 9 miliardi nel 2016, è l’export il petrolio del made in Padova. Così le imprese puntano a formare giovani “export manager” che ne accompagnino i processi di internazionalizzazione. Esplorare l’interesse per nuovi prodotti o saggiare mercati dal potenziale ancora inespresso: dagli Stati Uniti a Cina e Giappone, passando per il Medio Oriente sino alle Filippine e di ritorno in Europa, le imprese padovane mettono alla prova il talento degli studenti su strategie aziendali di espansione. È l’obiettivo del progetto “L’impresa e l’economia internazionale”, alla quinta edizione, organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Padova e dal Corso di laurea magistrale in Economia internazionale dell’Università di Padova che ha permesso a 25 studenti organizzati in team di misurarsi con i progetti di internazionalizzazione di dieci aziende padovane in mercati ad alto potenziale o in via di sviluppo, in stretto raccordo con gli imprenditori. Dieci i progetti elaborati al termine del percorso formativo iniziato a marzo. Come vengono percepiti i prodotti alimentari italiani nelle Filippine? Come entrare nel mercato cinese con prodotti di protezione per pavimenti? La realtà virtuale e le videoinstallazioni interessano in Medio Oriente? Quale lo stato dell’arte del mercato delle macchine agricole negli Usa? I dieci team degli studenti dell’Università di Padova si mettono in gioco come veri e propri consulenti aziendali per liberare tutto il potenziale delle imprese padovane. La presentazione dei progetti avverrà nel corso dell’incontro “Crescere nei mercati internazionali. Percorsi ed esperienze a confronto” in programma mercoledì 7 giugno, alle ore 14.30 nell’Aula 32 del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’Università di Padova (via Ugo Bassi). Dopo i saluti di Donata Favaro presidente del Corso di laurea magistrale in Economia internazionale e Nicola Corsano vicepresidente Giovani Imprenditori Confindustria Padova, seguirà la presentazione del Laboratorio per l’internazionalizzazione da parte di Eleonora Di Maria Università di Padova e dei progetti da parte dei dieci team di studenti. Quindi gli interventi delle aziende Arianna Spa (Brugine), Athesys Srl (Padova), Bedeschi Spa (Limena), Berkem Srl (Rubano), Drawlight Srl (Rubano), Fila Industria Chimica Spa (San Martino di Lupari), Marcato Spa (Campodarsego), Maschio Gaspardo Spa (Campodarsego), Siav Spa (Rubano), Valbona Srl (Lozzo Atesino). Al termine l’assegnazione del “Miglior Progetto per l’internazionalizzazione” scelto da una giuria tecnica di docenti e imprenditori. Al team vincitore un buono acquisto di 300 euro in materiale didattico. “L’export è il nostro petrolio – ha detto Anna Viel, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Padova (foto) -, la qualità della produzione manifatturiera e la costante innovazione nel settore dei servizi alle imprese sono il valore aggiunto del made in Padova. Qui sta il motore di una crescita duratura e sostenibile, che si alimenta grazie allo scambio costante di intelligenze tra ateneo e imprese. Il progetto che mette alla prova i giovani “export manager” ne è la prova: dà loro l’opportunità di misurare le competenze di domani e una visione realistica di quale sia il lavoro in azienda, dalle analisi dei mercati alle strategie di marketing, all’impatto di nuovi prodotti nel contesto sfidante dell’internazionalizzazione”. Per Eleonora Di Maria, docente di International marketing e responsabile del progetto “il percorso avviato con i Giovani Imprenditori di Confindustria Padova per avvicinare Università e imprese si consolida. Anzitutto i progetti proposti dalle aziende quest’anno sono raddoppiati e poi oltre al manifatturiero riguardano il terziario innovativo, che sempre più si confronta con i mercati internazionali. Significa che i nostri studenti sono ben allenati e preparati per misurarsi con le esigenze delle aziende padovane e mettere in pratica strumenti e metodi appresi durante il corso di laurea attraverso veri e propri laboratori di consulenza per le imprese”.