Ora legale 2018. Nella notte tra sabato 24 marzo e domenica 25 marzo, alle ore 2, bisogna spostare le lancette avanti di un’ora. La raccomandazione generale è quella di fare lo spostamento in anticipo, cioè prima di andare a dormire, per evitare spiacevoli equivoci al risveglio. Il cambio orario in alcuni soggetti, può portare “problemini” sul piano psicofisico, come disturbi legati al sonno dovuto e al normale battito cardiaco. Altre persone hanno segnalato emicrania, disturbi all’appetito e stati d’ansia. Si tratta comunque di malesseri passeggeri che rientrano nel quotidiano qualche giorno dopo. Si dovrà dare il tempo al nostro organismo, di abituarsi al nuovo ciclo veglia-sonno. L’introduzione dell’ora legale risale ai primi anni del ‘900: è stato Benjamin Franklin a trovare questo stratagemma per risparmiare energia. Va ricordato che è stata la Gran Bretagna nel 10916 ad introdurre, per la prima volta, l’ora legale. Poi, altri Paesi hanno seguito l’esempio. La durata dell’ora legale ha subito variazioni nel corso degli anni: dal 1981 al 1995, la sua durata è stata incrementata di due mesi, entrando in vigore l’ultima domenica di marzo e concludendosi l’ultima domenica di settembre. Dal ’96 è stata estesa a sette mesi, iniziando l’ultima domenica di marzo per concludersi l’ultima domenica di ottobre. Da un sondaggio risulta che l’80% degli italiani è propenso a mantenere tutto l’anno l’ora legale. Ci sono stati anche “tentativi” di abolire l’ora legale perchè del tutto inutile.
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