A Venezia concluso, dopo due giornate di lavori, con la partecipazione di esperti del mondo impreditoriale, accedemico e della politica, il seminario “Industry 4.0 and SMEs: skills, ugrading and policy”, organizzato da Unioncamere del Veneto e Università Ca’ Foscari di Venezia, nell’ambito del Progetto Makers (Smart Manufacturing for EU Growth and Prosperity). L’industria 4.0 e la digitalizzazione stanno trasformando non solo il sistema imprenditoriale e il mercato del lavoro, ma tutti gli aspetti della nostra vita aumentando la complessità dei processi ed esponendoci a rapidi cambiamenti. Questo contesto richiede specifici percorsi di miglioramento delle competenze e politiche di supporto. L’incontro ha permesso di esporre i principali risultati sulle ricerche e indagini svolte nei tre anni di durata del progetto e in particolare l’impatto e le implicazioni dell’Industria 4.0 nel contesto imprenditoriale europeo. Giovedì 25 ottobre si è parlato di “Skills upgrade and future of labour” e si è svolta una visita studio al distretto calzaturiero della Riviera del Brenta con tappa al museo della calzatura di Villa Foscarini Rossi e al Politecnico calzaturiero. Uno dei temi fondamentali per supportare l’evoluzione e la trasformazione della produzione nelle economie avanzate è l’adeguamento di nuove competenze e professionalità. Recenti indagini sollecitano studiosi e responsabili delle politiche a elaborare strategie innovative per il miglioramento del capitale umano e la formazione di nuove competenze per alimentare nuove forme di produzione. Venerdì 26 ottobre si è svolto l’incontro “Impact of industry 4.0 on SMEs, local system, innovation”. Si stanno osservando nuovi modelli di produzione nelle regioni europee e tutto questo ha un grande impatto sulle piccole e medie imprese con conseguente necessità di adeguamento degli strumenti finanziari, di un ruolo più incisivo delle istituzioni, dell’integrazione tra settori e di approcci interdisciplinari, del miglioramento del management, dell’importanza dei cluster e delle filiere globali (foto d’arch. e replicatore.it). Con il progetto, come spiega una nota, apprese maggiori lo scambio di conoscenze tra ricercatori europei, grazie alla mobilità transfrontaliera ed intersettoriale, al fine di favorire lo sviluppo e la condivisione di competenze e il trasferimento di idee innovative dal mondo accademico all’impresa. L’obiettivo delle attività è stato quello di creare una piattaforma multi-stakeholder per discutere l’attuale contesto di rinascita manifatturiera. Tra le tematiche affrontate si evidenzia il ruolo delle piccole, medie e grandi imprese manifatturiere e dei sistemi produttivi locali collegati alle catene di valore locale-globale; i driver e i processi per l’innovazione, le capacità tecnologiche e il trasferimento di tecnologie; le tendenze reshoring e nearshoring e le potenzialità di reindustrializzazione e catene del valore più corte; l’impatto del programma di sostenibilità socio-economico-ambientale sulla competitività europea; le nuove conoscenze e competenze e la formazione professionale; e, infine, il ruolo della politica nel garantire la competitività del settore manifatturiero per la crescita e la prosperità socio-economico più sostenibile e diffusa.

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