Urgente nuova fase di bonifica nel lago di Varna, in Val Isarco, la quinta in ordine cronologico, a tutela della pubblica incolumità. Nel lavoro sono stati impegnati palombari del gruppo subacquei della Marina Militare che si sono valsi della collaborazione con gli artificieri del secondo reggimento gusatatori di Trento della Brigata Alpina Julia. C’è stata la rimozione di oltre 3 mila ordigni (tra l’altro: bombe da mortaio, da fucili e a mano), tutti, come accertato, esplosivi della grande guerra. Gli artificieri hanno avuto il compito di neutralizzare tutto il materiale. (photo di palombari della Marina Militare). “Sono molto soddisfatto delle operazioni subacquee che abbiamo condotto nel lago di Varna negli ultimi anni”, ha dichiarato il tenente di vascello Marco Cassetta, comandante del Nucleo SDAI di Ancona, “siamo intervenuti d’urgenza per bonificare il lago di Varna da questi pericolosi ordigni esplosivi. Negli ultimi due anni abbiamo effettuato 30 giorni di lavoro in queste acque che ci hanno permesso di rimuove un totale di 5.956 bombe da fucile (2.894 recuperati nel 2017 e 3.062 quelle rimosse durante questa missione), ciascuna contenente circa 700 grammi di esplosivo, che sono state consegnate a colleghi artificieri dell’Esercito. Queste attività dimostrano come le Forze Armate collaborino tra loro e siano presenti sul territorio a salvaguardia della pubblica Incolumità”. Come informa una nota delle autorità militari, al termine delle operazioni, gli artificieri del Reggimento Guastatori dell’Esercito, hanno sottolineato l’importanza per tutti colori che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone immediatamente il ritrovamento alla più vicina stazione dei carabinieri o alla locale Capitaneria di Porto, per consentire agli artificieri dell’Esercito o ai palombari della Marina di intervenire e rispristinare le condizioni di sicurezza. Questo intervento testimonia l’ampio spettro di attività duali e complementari che le forze armate mettono a disposizione della collettività e delle istituzioni e che i reparti subacquei della Marina conducano a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque.
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