L’uso delle piante medicinali dal Medioevo ad oggi è il titolo dell’appuntamento dei Notturni d’Arte in programma il 9 agosto alle ore 19, che propone la visita guidata all’Orto Botanico, incluso nel 1997 nella World Heritage List (photo Prov.Pd). La rassegna prodotta dall’assessorato alla cultura e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dalla Cassa di Risparmio del Veneto – Gruppo Intesa-Sanpaolo, quest’anno ha come tema Padova Urbs picta, città dipinta candidata alla Lista del Patrimonio dell’Umanità con lo straordinario e unico ciclo di affreschi del ‘300, presenti in otto edifici: Cappella degli Scrovegni, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Palazzo della Ragione, Battistero della Cattedrale, Cappella della Reggia Carrarese, Basilica del Santo, Oratorio di San Giorgio, Oratorio di San Michele. La fondazione dell’Orto Botanico risale al 1545, quando il Senato della Repubblica di Venezia diede vita al progetto di Francesco Bonafede, docente e studioso dei “semplici”, le piante medicinali. La necessità di un luogo in cui coltivare e studiare le erbe ad uso terapeutico, potendo contare sulla loro osservazione diretta, nasceva dai frequenti errori nell’interpretazione dei testi classici e dalle numerose truffe commesse dagli speziali, i commercianti di erbe curative. Nell’antichità piante note da molto tempo per le loro funzioni terapeutiche costituivano la pressoché unica sorgente di medicamenti da usare nella cura delle varie malattie. Lo studio delle caratteristiche morfologiche avveniva per lo più confrontando le piante con immagini presenti in erbari figurati. Con lo studio dal vero delle piante medicinali, i futuri medici avrebbero evitato di dare ai loro pazienti piante prive di valore terapeutico ma anche, nei casi peggiori, piante tossiche. Il 29 giugno 1545, un decreto del Consiglio dei Pregadi della Serenissima Repubblica Veneta istituiva l’Hortus simplicium a Padova e Luigi Squalerno, un riconosciuto esperto di piante medicinali, fu il primo Prefetto dell’Orto Botanico. A partire dalla sua fondazione i vari Prefetti si occuparono delle piante quasi esclusivamente dal punto di vista medico, in quanto sorgenti di medicamenti fino al XVIII secolo, quando cominciò ad affermarsi, come nel resto dell’Europa, anche lo studio delle piante indipendentemente dalla loro eventuale utilità: alle piante medicinali si affiancarono sempre più numerose piante il cui interesse era esclusivamente botanico. Nei suoi quasi cinque secoli di attività, l’Orto patavino è stato testimone dell’evoluzione della botanica, da scienza applicata alla medicina a scienza pura. A causa dei continui furti di piante, nel 1552 la struttura dell’Orto, di forma circolare con un quadrato inscritto, fu cinta con un muro. Nel 2014 la struttura è stata ampliata con il Giardino della biodiversità, un simbolico microcosmo che permette al visitatore di sperimentare le diverse condizioni climatiche e di vegetazione presenti sulla Terra. Info: Orto Botanico (previa prenotazione obbligatoria sul sito www.prenotazioniortobotanicopd.it/eventi/ ); presentarsi alla biglietteria 15 minuti prima dell’orario indicato sulla prenotazione. 0498273939, notturnidarte@comune.padova.it, www.padovacultura.it