Sono già arrivati a San Martino in Pedriolo, 45 km a sud di Bologna, e sono all’incirca a metà del guado: quasi 300 chilometri già compiuti, 3.000 euro già raccolti. E adesso cominciano anche le salite: con la tappa di venerdì 2 e sabato 3 giugno saranno sugli Appennini per camminare in direzione Toscana, La Verna. Sono una quarantina di soci della società sportiva della provincia veneziana Nordicwalkinitaly e questa è la loro impresa: camminare per 458 km da Venezia al santuario toscano di La Verna e raccogliere 4.580 euro, 10 euro per ogni chilometro, per sostenere la realizzazione di almeno due trapianti di cornea umanitari in Africa. L’hanno chiamata “In cammino con nuovi occhi”: doveva essere un’esperienza sportiva e d’ispirazione lungo le tappe del Cammino di Sant’Antonio (una sorta di Cammino di Santiago italiano), è diventata invece un’avventura nata dall’incontro con Fondazione Banca degli Occhi e i chirurghi del Centro Alepè in Costa d’Avorio, nelle cui mani arriveranno i tessuti per il trapianto grazie al sostegno di questi speciali pellegrini e all’impegno della banca degli occhi mestrina, che da tempo collabora con la missione Alepè per offrire la possibilità di un trapianto anche ai pazienti dei più sperduti villaggi africani. “Quello che stiamo facendo non è un trekking o una scampagnata, ma un Cammino. Siamo partiti per questo dalla Basilica dei Frari a Venezia e ora, per circa un fine settimana al mese, stiamo andando avanti con tappe di 20, anche 30 chilometri al giorno con i nostri bastoncini” spiega Francesca Baldi, istruttrice della Società Sportiva Nordicwalkinitaly e anima di quest’esperienza insieme all’istruttore Valter Molina, a Paola Caroli, Andrea Massarolli e ad un affiatato gruppo di circa 40 camminatori, affiancati dal presidente Danilo De Rossi e da tutta la società Nordicwalkinitaly, molto attiva nel territorio veneziano. “Ognuno è in cerca di una propria nuova visione, da condividere con chi ci cammina a fianco. Ma stavolta – continua Francesca – abbiamo deciso di portare con noi, sui nostri passi, anche chi non può vedere: con il progetto “In cammino con nuovi occhi” arriveremo a La Verna insieme a Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus”. Il gruppo, che ha già attraversato Padova, Monselice, Rovigo, Mantova e Bologna, arriverà a settembre al santuario francescano di La Verna per concludere il suo progetto. Contemporaneamente procede anche la raccolta fondi, a cui si può partecipare collegandosi al sito della Banca degli Occhi www.fbov.org o alla pagina dedicata al progetto sul portale di crowdfunding dedicato al non profit www.retedeldono.it, oppure donando almeno 5 euro e ricevendo in omaggio una fascetta-scaldacollo donata per l’occasione dall’azienda veneziana Sikura. I fondi raccolti serviranno ad inviare i tessuti oculari per trapianto fino al Centro Alepè, in Costa D’Avorio, dove tre volte all’anno scende in missione la dottoressa padovana Sofia Tognon. “In Africa si arriva al trapianto di cornea anche a causa della denutrizione. La causa dei gravi problemi di vista di questi bambini è il deficit di Vitamina A – spiega la dottoressa Tognon – che colpisce in primis la cornea, portando alla cecità. I danni alla visione si sviluppano in genere dopo i 5 anni oppure in età adolescenziale. Questi ragazzini si trovano ad avere un’invalidità importantissima che può essere recuperata con il trapianto, unito ad un progetto di recupero alimentare. I problemi oculari sono poco conosciuti, ma in Africa sono estremamente impegnativi e si acuiscono in presenza di malattie infettive o complicazioni da malaria. La cosa peggiore, inoltre, è che la cecità in questi paesi porta all’esclusione sociale”. Sono circa una ventina i trapianti di cornea già realizzati dalla dottoressa Tognon e dalla sua équipe di medici e specializzandi grazie a tessuti oculari provenienti dal Veneto, in giovani pazienti di Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Gana. “Io per scelta cerco di usare le cornee che riceviamo grazie a Fondazione Banca degli Occhi per le situazioni più drammatiche e più recuperabili – continua la dottoressa – soprattutto per i giovani, afflitti qui non solo da denutrizioni ma anche da glaucomi. Durante l’ultima missione siamo scesi in cinque medici: in tre giorni abbiamo effettuato 170 interventi di cui 20 su bambini, 4 trapianti di cornea e uno screening ad un migliaio di persone. E l’idea che anche questo gruppo di persone appassionate di nordic walking sia al nostro fianco ci riempie di gioia e ci dà grande speranza”. Nella foto: i partecipanti alla partenza da Venezia.