Per il via alla Vendemmia 2018 é scattato anche nel Veneto il conto alla rovescia. Nelle cantine è tutto pronto per accogliere, a partire da lunedì 13 agosto, i primi carri con le uve delle varietà precoci destinate alle basi spumante (Chardonnay e Pinot). I tecnici, incrociando le dita, annunciano una buona annata; per saperne di più bisogna attendere certamente lo “sforbiciare” (a mano o per via meccanica), o lo “storico” focus sulle “Previsioni vendemmiali nel NordEst e non solo”, giunto alla 44^ edizione, promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, Avepa, ARPAV, CREA-VE, Regione Friuli-Venezia Giulia, Province di Trento e Bolzano, in programma venerdì 10 agosto (ore 9,30) a Legnaro-Pd presso la sede centrale dell’Agenzia regionale (Viale dell’Università). Nel corso dell’incontro, al quale è annunciata una massiccia partecipazione di operatori del settore provenienti dal Veneto e dalle regioni limitrofe, saranno forniti i dati quali-quantitativi di previsione vendemmiale non solo di tutte le province del Nord Est d’Italia, ma anche delle principali regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia), nonché di Francia e Spagna grazie a dei collegamenti in videoconferenza con esperti di quelle aree. Il focus di Veneto Agricoltura punta a fotografare il vigneto “europeo” alla vigilia della vendemmia proprio per offrire agli addetti ai lavori un quadro esauriente sullo stato sanitario generale delle uve, la loro qualità e soprattutto la quantità stimata di raccolta, un dato questo di estrema importanza per i produttori. Queste le caratteristiche di questa vendemmia: nel Triveneto quasi tutte le varietà di vite hanno registrato un anticipo vegetazionale di qualche giorno rispetto alla norma; l’andamento meteo è stato finora complessivamente favorevole, con giuste temperature e abbondanti precipitazioni che hanno contribuito ad un buon sviluppo del frutto; l’uva è tendenzialmente sana, soprattutto quella a bacca bianca. Comunque, vista l’umidità, emerge qualche preoccupazione relativamente alla peronospora (in particolare nei vigneti di pianura), oidio, flavescenza dorata e mal dell’esca. Ricordiamo che nelle scorse settimane i Servizi fitosanitari della Regione Veneto avevano autorizzato i viticoltori ad aumentare l’utilizzo di rame da 6 a 9 kg/ha, a conferma che le abbondanti precipitazioni avevano creato non poche preoccupazioni e la produzione sarà mediamente superiore del 10-12% rispetto a quella dell’anno scorso (che però era stata particolarmente scarsa), con punte anche superiori. Nel frattempo, la squadra tecnica coordinata da Veneto Agricoltura e gli altri enti è in campo per le ultime rilevazioni, nella speranza che la tendenza favorevole prosegua fino alla fase della raccolta.