Due professori dell’Università di Padova (una statistica, Arjuna Tuzzi, e un linguista, Michele Cortelazzo) stanno completando una ricerca che mira a collocare Elena Ferrante nel quadro della narrativa italiana contemporanea a partire dal linguaggio. L’obiettivo è quello di “profilare” Elena Ferrante: capire quali sono gli autori a cui risulta più simile, quali relazioni ha il suo stile con quello delle altre scrittrici, quanto forti sono le connessioni con gli altri autori napoletani. Sullo sfondo c’è, naturalmente, anche il mistero su chi si celi dietro lo pseudonimo “Elena Ferrante”, anche se non è questo il fine prioritario della ricerca. Per raggiungere i loro scopi, i due professori hanno scelto la tecnica del «distant reading», cioè la metodologia di analizzare i testi (anche quelli letterari) studiando non partitamente i singoli testi, ma interpretando «da lontano» rilevanti quantità di dati provenienti da analisi automatiche di ampi corpora. Hanno poi abbinato a questa metodologia di fondo la classica analisi qualitativa dei fenomeni più rilevanti riscontrati grazie all’analisi automatica. Per far questo, hanno raccolto un corpus di 150 romanzi degli ultimi trent’anni, di 40 autori diversi. Ma la buona ricerca è per sua natura aperta, trasparente, pronta alla discussione, alla collaborazione ed eventualmente alla confutazione. Per questo, i due studiosi padovani hanno donato il loro corpus ai maggiori studiosi stranieri di attribuzione d’autore: studiosi di nazioni diverse (un americano, due polacchi, un francese, un greco, uno svizzero), di provenienze disciplinari diverse (due informatici, un classicista, un traduttologo, un pedagogista, un linguista), che usano metodologie diverse. Giovedì 7 settembre Jacques Savoy (Università di Neuchâtel), Jan Rybicki (Università Jagiellonica di Cracovia), Maciej Eder (Accademia polacca delle Scienze), Patrick Juola (Duquesne University di Pittsburg), George Mikros (Università di Atene) e Pierre Ratinaud (Università di Tolosa II) esporranno e discuteranno i risultati dei loro esperimenti sulle opere di Elena Ferrante confrontate con il corpus di riferimento. Il workshop, dal titolo «Drawing Elena Ferrante’s profile» si terrà nell’Aula Magna del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata” in via M. Cesarotti, 10/12, giovedì 7 settembre dalle 14.30 e sarà anche trasmesso in streaming all’indirizzo https://livestream.com/unipd-sdlm/elenafferante. Arjuna Tuzzi è professoressa di Statistica sociale all’università di Padova. Si occupa da tempo di analisi quantitativa dei testi e della misura di similarità tra testi. Con Michele Cortelazzo (professore ordinario di Linguistica italiana dell’Università di Padova) ha appena sottomesso a una rivista internazionale i risultati di una ricerca sui romanzi di Elena Ferrante. Jacques Savoy è un professore di informatica dell’università di Neuchâtel, che si occupa di stilometria, distanza tra testi, linguistica dei corpora. Nei suoi lavori più recenti si è occupato della retorica di Donald Trump. Maciej Eder e Jan Rybicki sono linguisti polacchi, rispettivamente, un classicista (di formazione) dell’Accademia delle Scienze Polacca di Cracovia e un traduttore (di formazione e in parte tuttora di mestiere) dell’università Jagiellonica di Cracovia. Sono membri fondatori del Computational Stylistic Group e sono sviluppatori del software stylo (che oggi è un package del software free-opensource R). Patrick Juola è un informatico americano dell’università Duquesne di Pittsburg. Famoso per aver contribuito a smascherare Joanne Rowling come autrice che ha usato lo pseudonimo di Robert Galbraith in The Cuckoo’s Calling, è il principale sviluppatore del software (free) JGAAP, Java Graphical Authorship Attribution Program. George Mikros è un linguista greco dell’università di Atene (National and Kapodistrian University of Athens), nella quale attualmente dirige il Dipartimento di Lingua e letteratura italiana. È un esperto di profilazione, cioè di sistemi di riconoscimento automatico che cercano di riconoscere a partire dalla scrittura e da dati su cui effettuare una comparazione, se l’autore è uomo o donna, giovane o meno giovane, quale livello di istruzione può avere, e altro). Pierre Ratinaud è un francese di area “Scienze dell’educazione” dell’Università di Toulouse II. È uno dei principali sviluppatori del software (free) Iramuteq. Una delle caratteristiche del software Iramuteq è quella di spezzettare i testi in piccole porzioni e di misurare le distanze tra testi su queste piccole porzioni invece che sul testo intero. Tutti i ricercatori stranieri che partecipano al workshop sono docenti alla terza edizione della Scuola estiva internazionale IQLA GIAT in Analisi quantitativa dei dati testuali che si sta svolgendo a Padova questa settimana, sotto la direzione di Arjuna Tuzzi.

 

 

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