Sono numerosi i Musei in Lessinia che illustrano gli aspetti naturalistici, etnografici e paesaggistici della montagna veronese ed offrono un qualificato servizio didattico rivolto non solo alle scuole e alle famiglie ma anche a gruppi di adulti. Grazie alla presenza di siti archeologici famosi, il sistema museale è di estremo interesse, in particolare il Museo di Bolca, in Comune di Vestenanova, con i suoi fossili estratti dal Monte Postale e dalla Pesciara. Per la qualità della conservazione e per il numero dei reperti, è considerato il più importante deposito fossilifero del periodo Cenozoico. La sua formazione risale a 50 milioni di anni fa, durante l’epoca geologica che gli scienziati chiamano “Eocene”, quando su tutta l’area dei Monti Lessini, in cui Bolca è situata, si estendeva un caldo mare a carattere tropicale, ricco di flora e di fauna. Da questa località, a 50 km da Verona, provengono esemplari fossili di oltre 250 specie animali e 200 vegetali, affascinante spaccato della vita sulla Terra del tempo preistorico.  Ambienti tropicali, mari caldi e temperati, scogliere coralline costituivano il paesaggio a noi oggi noto che allora era l’habitat di pesci chirurgo, pesci pipistrello, pesci farfalla, razze, donzelle e dell’antenato dello squalo tigre. Oggi sono testimonianze spettacolari dell’origine e dello sviluppo biologico della vita. La Pesciara è un giacimento fossilifero unico nel suo genere, un sito paleontologico che conta circa 20.000 visitatori annui. È uno dei più ricchi ed importanti giacimenti fossili al mondo, contenente piante e pesci che svelano l’insospettato passato marino di questo territorio. La stratigrafia rocciosa, ben visibile esplorando il sito, permette di capire il susseguirsi delle evoluzioni terrestri e dei fenomeni naturali che portarono alla fossilizzazione delle specie marine. L’affascinante visita farà capire a grandi e piccoli come avviene l’estrazione di un fossile, provando di persona la ricerca di uno di essi. Per gli appassionati ed i gruppi scolastici è stata predisposta una ampia area didattica dove, muniti di appositi martelletti, ci si può cimentare nell’apertura di piccole lastre frutto degli scarti di lavorazione degli scavi del passato. Il Museo dei Fossili si estende su una superficie di circa 700 m2, con tre ampi spazi espositivi disposti su due piani. Grandi pannelli illustrano alcune ricostruzioni dell’antico ambiente di Bolca, mentre due grandi acquari marini con ambiente mediterraneo e tropicale permettono il confronto tra le faune attuali con quelle vissute allora. Più di 150 specie di pesci, perfino squali, aragoste, gamberi, granchi, meduse, piume d’uccello, insetti, rettili, vermi, piante, sono suddivisi per ambienti ed accompagnati da numerose immagini a colori: una straordinaria testimonianza dell’evoluzione della terra impressa nella roccia come sulle pagine di un libro. Le varietà vegetali ritrovate, oltre 270, comprendono piante tropicali, alghe, palme. Sempre nell’Eocene, l’area fu interessata da un abbassamento del fondale marino e da una attività vulcanica che formò delle colate di lava sottomarine. Ciò causò il crollo di blocchi calcarei che si erano formati nella laguna tropicale della Pesciara, in cui sono contenuti i numerosi pesci di quel tempo. Percorrere la sala dei fossili di Bolca è come intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo. Dal ‘500 i fossili custoditi nel Museo hanno iniziato ad interessare studiosi, naturalisti, scienziati e musei di scienze naturali di ogni nazione per la loro straordinaria bellezza e per l’abbondanza di esemplari. I fossili di Bolca rinvenuti nei giacimenti fossiliferi della zona sono i più importanti al mondo per estensione, per quantità delle specie faunistiche ritrovate, ma soprattutto per il perfetto grado di conservazione delle specie animali e vegetali. Anche la Grotta di Fumane è conosciuta come uno dei maggiori monumenti della Preistoria, con le sue testimonianze che rappresentano una eccezionale documentazione sulla vita dei Neanderthaliani e dei primi uomini moderni. Sono state ritrovate alcuni anni fa pitture rupestri risalenti a circa 32 mila anni fa raffiguranti esseri umani e animali. I reperti rinvenuti nella Grotta sono conservati presso il Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo, che espone pezzi unici al mondo, come lo squalo fossile lungo oltre cinque metri. Un altro sito preistorico si trova a Grezzana e conserva testimonianze del Paleolitico. È da visitare anche il Museo Paleontologico di Roncà, che offre un ampio quadro della fauna e della flora tropicale della Lessinia di oltre 40 milioni di anni fa, ma anche il Museo Geopaleontologico di Camposilvano di Velo, che merita di essere menzionato come il museo del compianto Attilio Benetti, il curatore che ha dedicato la propria vita al recupero delle stupende ammoniti lì conservate. (ODM)

 

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