La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha riaperto il 2 giugno,festa della Repubblica,le porte al pubblico con ingresso gratuito dalle 10 alle 18. Dalla comunicazione della notizia, in poco più di 48 ore, 400 persone, numero massimo di accessi consentito nell’arco della giornata, hanno prenotato l’ingresso. La Collezione torna così ad essere luogo di incontro, riflessione, apprendimento e dialogo. La riapertura è avvenuta con un accesso contingentato, secondo le nuove norme comportamentali di sicurezza.La direttrice Karole P.B. Vail e lo staff hanno accolto i visitatori all’apertura dei cancelli,emozionati di poter nuovamente ricevere gli ospiti a Palazzo Venier dei Leoni. “Ringrazio il nostro pubblico, veneziani e veneti, che oggi sono al museo, per il loro entusiasmo e affetto”, dichiara la direttrice. “Questa ventata di energia e ottimismo sono un ottimo punto di partenza per ricominciare insieme. Abbiamo bisogno di bellezza, d’ispirazione, di respirare arte e cultura. Le difficoltà economiche sono innegabili: i mancati ricavi da biglietteria, shop ed eventi speciali degli ultimi tre mesi sono molto pesanti e ammontano a circa 2 milioni di euro. Ora però dobbiamo ripartire. Affinché la riapertura sia sostenibile economicamente, nei prossimi weekend saremo io e il mio staff a fare la guardiania nelle sale. Nei momenti di crisi e di cambiamento l’arte e la cultura sono una fonte d’ispirazione per trovare conforto. Hilla Ribay, artista e prima direttrice del Museo Solomon R. Guggenheim di New York, diceva che grazie alla contemplazione dell’arte possiamo cambiare i nostri comportamenti. L’arte può e deve stimolare la riflessione, il dialogo e lo scambio e il museo è lo spazio di “libertà” dove questo può accadere. Oggi noi riapriamo ma siamo già in ottima compagnia in città. Voglio salutare e ricordare le istituzioni che ci hanno preceduto, come i nostri “vicini di museo” le Gallerie dell’Accademia che hanno aperto qualche giorno fa e con ottimi risultati, la Fondazione Querini Stampalia e il Teatro la Fenice che riapre oggi le visite alle Sale Apollinee. Faccio inoltre un grande in bocca al lupo alle istituzioni cittadine che si stanno preparando ad accogliere i visitatori, dai Musei Civici di Venezia alla Fondazione Pinault e alla Fondazione Cini. Venezia, i suoi abitanti, turisti e visitatori hanno bisogno di arte e cultura, di quella libertà di pensiero e visione che ispira e aiuta a gestire il cambiamento.” Nel corso del mese di giugno, inoltre, il museo sarà aperto nei fine settimana, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18. Si potrà accedere con ingressi a fasce orarie, si consiglia la prenotazione online, attiva sul sito del museo, ed eventuali acquisti del biglietto al museo potranno avvenire solo tramite l’utilizzo di carta di credito e bancomat e solo nei limiti della capienza consentita. I soci e i visitatori che hanno diritto all’ingresso gratuito potranno prenotare con una mail a prenotazioni@guggenheim-venice.it o chiamando il numero +39.041.2405440 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15), indicando il giorno e l’ora di arrivo, e saranno poi ricontattati per conferma. È obbligatorio l’uso di mascherina sia per i visitatori che per il personale museale, nel rispetto della distanza di almeno un metro; un percorso di visita a senso unico; una continua sanificazione degli spazi; dispenser igienizzanti in più punti del museo; segnaletica e presenza di personale, tali da far rispettare le regole descritte. Il Museum Shop esterno è aperto, mentre il Museum Café in questa prima fase rimarrà chiuso. Non sarà al momento possibile accettare prenotazioni di gruppi e visite guidate, né sarà possibile la fruizione di audioguide. Si invitato i visitatori a consultare il sito guggenheim-venice.it per prendere visione delle nuove norme di accesso alla Collezione. Nel corso del mese di giugno si potrà diventare “Amici” della Collezione Peggy Guggenheim, o rinnovare la propria membership, con una riduzione del 20%. Un gesto di gratitudine e vicinanza da parte della Collezione rivolto a chi la sostiene, il cui contributo significa molto per il museo nel sostenere la sua riapertura. (Photo: Collezione Peggy Guggenheim. Matteo De Fina).