Cerimonia di apertura delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla nascita di Francesco Morosini, che si è svolta nella Sala del Piovego di Palazzo Ducale. Morosini è stato un personaggio tra i più importanti e significativi della storia della Repubblica veneziana e delle sue tradizioni marinaresche e nel giorno della sua nascita, avvenuta nel 1619, si è voluto dare il via alle celebrazioni che continueranno per tutto l’anno in vari punti, palazzi e musei della città, attraverso mostre, convegni, incontri, concerti (è possibile consultare il programma su www.francescomorosini.it). “La questione artistica impatta fortemente – ha esordito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – perché ci ricordiamo di Morosini grazie a dipinti e varie rappresentazioni artistiche, ma non dobbiamo dimenticare che è stato un grande guerriero e un doge che ha conquistato il dogado attraverso le sue gesta, le sue capacità, il suo coraggio. Vorrei ricordare che non molti anni fa c’era chi, a Venezia, voleva che la Marina Militare andasse via dall’Arsenale; sono dati politici importanti questi e durante la mia campagna elettorale mi sono invece battuto perché questo non avvenisse. Morosini rappresenta Venezia quale repubblica libera e autonoma: era un uomo che non aveva paura di sporcarsi le mani, come diplomatico a Creta e poi come grande condottiero militare. Per onorarlo e avere la sua guida è stato fatto doge, perché a quel tempo c’era la meritocrazia a Venezia, e questo ci deve essere di esempio anche oggi. Il nostro impegno, anche attraverso queste celebrazioni, è andare a raccontare nel concreto cosa c’è di Morosini in ognuno di noi, perché, se vogliamo definirci veneziani, un po’ di coraggio, sotto sotto, dobbiamo trovarlo, dobbiamo avere il coraggio di uscire dai soliti luoghi comuni. Ad esempio, è fondamentale dire che a Venezia è necessario per la sopravvivenza della città scavare i canali, i rii, i ghebi. Affermare il contrario è antistorico e antiscientifico, poiché proprio al tempo dei dogi è stato istituito il Magistrato alle Acque: la paura più grande dei veneziani era infatti l’interramento della Laguna, l’interramento dei canali. Anche oggi i canali devono tornare ad essere navigabili, rappresentano la vita della città e se non abbiamo capito questo, significa che di Morosini non abbiamo capito nulla” (foto Venezia live). La cerimonia si è conclusa con la presentazione, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, di Poste Italiane e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, del francobollo celebrativo della ricorrenza sul tema morosiano, con annullo filatelico speciale e folder. Sul versante espositivo c’è la mostra “L’ultima crociata” che si può visitare alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 16 giugno. Francesco Morosini nella storiografia della Serenissima rientra nell’ambito delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita del doge, detto il Peloponnesiaco, che vedono pubblicazioni, convegni ed esposizioni sulla figura del Capitano da Mar nel quadro della storia politica e militare veneziana del XVII secolo. Il percorso espositivo, allestito nel Portego della Biblioteca al primo piano, è costruito sulla base della biblioteca e delle carte dello storiografo pubblico Pietro Garzoni, conservate presso la Fondazione Querini Stampalia, integrato con le preziose e rare monete e medaglie dell’epoca appartenenti alla collezione Intesa Sanpaolo. La storia di Francesco Morosini e delle truppe venete durante la guerra di Morea (1684-1699) viene ripercorsa attraverso documenti manoscritti e a stampa in cui testo e immagini concorrono a farci capire quali informazioni fossero a disposizione degli storici e come dalle fonti si procedesse alla creazione del mito della Serenissima. Elemento centrale è il manoscritto autografo della Istoria della Repubblica di Pietro Garzoni, accompagnato dai volumi dell’edizione a stampa dell’opera e dalle incisioni di Vincenzo Coronelli a lui dedicate, come pure dai manoscritti di relazioni e di notizie della Morea e dell’Egeo che sono serviti da base per il suo lavoro. Una vivida rappresentazione dei luoghi e degli eventi dell’epoca è offerta da documenti cartografici e grafici come la Carta della Penisola e regno di Morea e le vedute, le piante e le rappresentazioni delle fortezze di quella regione, accompagnate dai dettagliatissimi schemi di battaglie disegnati e a stampa. Un posto speciale occupa per questo aspetto il manoscritto Diario militare della spedizione di Morea, ossia, distinti ragguagli delle fortezze prese nel regno della Morea sotto il comando dell’Ecc.mo K. Procur. Cap. General Francesco Morosini, dove il racconto della conquista delle città e piazzeforti è accompagnato dai disegni che le rappresentano, ricchi di particolari di carattere militare, come lo schieramento delle forze di terra e delle galee in mare e i bombardamenti, ma anche di dettagli di genere diverso, come i borghi e i fiumi, gli acquedotti e i pozzi, le vigne e i giardini, le moschee e i castelli, i porti e le dogane. In occasione della mostra “L’ultima crociata. Francesco Morosini nella storiografia della Serenissima” la Fondazione propone tre appuntamenti domenicali per visite guidate gratuite in italiano, secondo questo calendario: 10 marzo, 7 aprile, 26 maggio,( h 11-12). Info: didattica@querinistampalia.org