Tra gli artisti più interessanti su cui si accenderanno i riflettori durante la 56/ma Biennale di Venezia c’è Antoni Calvè (Barcellona 1913 – Sant Tropez 2005). Egli è protagonista di una grande retrospettiva organizzata dalla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna presso gli spazi della Scoletta dei Battioro, sul Canal Grande, dal 6 maggio al 31 ottobre. Tra i maggiori protagonisti dell’arte dello scorso secolo, Clavé è un artista dalla personalità poliedrica capace di scarti inaspettati e di inesauribile complessità, uno spirito curioso e sempre voltato verso la sperimentazione. La mostra veneziana, come è detto in una nota, vuole mettere in luce la continua sfida ai processi artistici tradizionali operata da Clavé per tutto l’arco della sua carriera, spaziando attraverso le diverse produzioni dell’artista. Pochi sono gli artisti che nel corso del XX° secolo sono riusciti, come Antoni Clavé, a coniugare un’altissima coerenza artistica e intellettuale con una mai sopita tendenza alla sperimentazione. Ed è proprio quest’unità, nella complessità, ad essere protagonista della mostra organizzata durante la Biennale d’Arte di Venezia. Aperta dalla grande scultura in bronzo, “Guerrier et bouclier”, in esposizione si troveranno gli oli in omaggio al grande maestro Greco, assieme alle sperimentazioni degli anni ’70 a tecnica mista, con l’utilizzo del collage e dei rilievi su foglia d’alluminio e le grandiose tele degli anni ’90. Se la scultura ha per tema la figura umana – un guerriero, ultimo erede di una civiltà scomparsa, una composizione ricca di mistero eppure pervasa di ironia -, le opere degli anni ’70 recano, letteralmente, in assenza le tracce degli oggetti che compongono la quotidianità dell’artista. Si prosegue poi con gli omaggi a Greco, ripetuto in varianti sempre diverse, come un leitmotiv o un’ascendenza che pervade la sua produzione. Si vede così come Clavé sia preso in una riscrittura della proprie influenze, come sia capace di far proprio l’esempio dei maestri, perché anch’egli maestro. Nelle opere più recenti, grandi tele a olio, la figurazione si perde, diluitasi in una mai perduta gestualità pittorica, in cui si inseriscono collage e si intersecano tecniche diverse: ogni decennio apre a nuove sperimentazioni, ogni tecnica è assunta dall’artista come mezzo per conoscere ed esprimere il mondo.Info: Galleria Maggiore, Bologna,051235843 info@maggioregam.com www.maggioregam.com