Due grandi dipinti cinquecenteschi firmati nel 1566 dall’artista rinascimentale Paolo Veronese, provenienti dalla chiesa di San Pietro Martire dell’isola veneziana di Murano, sono stati restaurati grazie al mecenatismo di Bulgari e Venetian Heritage. Si tratta di preziosi gioielli della pittura veneta del Cinquecento firmati da un genio del colore, cioè Paolo Caliari, detto Veronese (Verona 1528, Venezia 1588), il cui sarcofago è custodito, assieme altre sue opere, nella chiesetta di San Sebastiano, a Dorsoduro di Venezia. Tornano così alla loro iniziale bellezza i colori di San Girolamo nel deserto e di Sant’Agata in prigione, visitata da San Pietro (foto). Il restauro è durato un anno ed è costato 62 mila euro. Le pesanti riverniciature non originali realizzate in passato, le cornici barocche rovinate da ampi sollevamenti della doratura, non consentivano di ammirare le tele nella loro originaria realtà artistica. I due capolavori sono stati commissionati a Paolo Veronese da Francesco degli Alberi, confessore del convento di Santa Maria degli Angeli a Murano e la loro originaria collocazione trovò spazio nella cappella privata. Nel 1667 i dipinti sono stati trasferiti nella chiesa di Santa Maria degli Angeli che, nell’Ottocento assistette allo spostamento di molte opere nella vicina chiesa di San Pietro Martire. Le tele saranno al centro di due mostre: la prima, “Dipinti muranesi di Paolo Veronese” sarà aperta l’11 maggio alle Gallerie dell’accademia di Venezia, in concomitanza con le vernici della Biennale Arti Visive. La seconda, “Veronese in Murano: Two Venetian Renaissance masterpieces restored”, sarà ospitata a New York il 24 ottobre, presso la Frick collection.