Stucchevoli, per un profano, cercare le differenze tra le due “Presentazioni di Gesù al Tempio” eccezionalmente affiancate nella raffinata mostra, (21 marzo-primo luglio 2018), proposta dalla Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Due capolavori assoluti della storia universale dell’arte, l’uno di mano di Giovanni Bellini, di Andrea Mantegna il secondo.
Ad un primo sguardo sembrano del tutto eguali, eppure si capisce che le due opere-specchio hanno “personalità diversissime” (foto). Ma chi fu l’inventore della meravigliosa composizione? Bellini, veneziano, e Mantegna, padovano del contado, si conobbero certamente, dato che quest’ultimo sposò la sorellastra del primo. Ma sarebbe sbagliato – chiarisce Giovanni Carlo Federico Villa, co-curatore dell’esposizione, immaginarli l’uno accanto all’altro intenti nel dipingere questo medesimo soggetto. Certo il cartone, la cui realizzazione richiedeva un enorme virtuosismo artistico, “stregò l’uno e l’altro, ma un lasso di tempo non piccolo, una decina di anni, separa i due capolavori”. Che, sia pure a distanza, si sia trattato di una gara alla massima eccellenza, lo si evince dalla qualità assoluta delle due opere. E’ un caso probabilmente irripetibile quello che consente, per la prima volta nella storia dell’arte, di ammirare l’una a fianco dell’altra. “E’ l’effetto – sottolinea Marigusta Lazzari, che dell’istituzione veneziana è il Direttore – di una di quelle alchimie che di tanto in tanto si verificano nella storia. Nel nostro caso, l’impossibile è diventato possibile nel dipanarsi della complessa trattativa che ci ha portato a concedere il prestito del nostro Bellini alla grande mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, che il 1 ottobre 2018 aprirà alla National Gallery di Londra per poi trasferirsi alla Gemäldegalerie di Berlino il 1 marzo 2019. Il raffronto tra le due “Presentazioni al Tempio” è uno dei cardini di queste mostre. Alla nostra disponibilità al prestito ha corrisposto quella dell’istituzione berlinese e così, in anticipo sulla rassegna londinese, abbiamo l‘emozione di presentare al pubblico italiano e internazionale, in Querini, i due capolavori finalmente affiancati”. Per accogliere questo magico confronto, la Querini Stampalia ha mobilitato l’architetto Mario Botta per l’allestimento e sta predisponendo un innovativo sistema illuminotecnico. Non solo: accanto a queste due inarrivabili “vedettes” in Querini saranno esposte le opere coeve patrimonio del museo veneziano. E il visitatore sarà poi invitato, con lo stesso biglietto a scoprire, o riscoprire, gli infiniti tesori della Querini Stampalia, una casa-museo tra le più importanti al mondo. Sala dopo sala, negli storici ambienti, si avrà l’emozione di entrare nell’universo di una delle più potenti e illustri Famiglie veneziane: ammirare le celebri opere d’arte, i preziosi arredi, patrimonio della Famiglia e pervenuti alla Fondazione nel 1869, poco meno di 150 anni fa, a seguito dell’importante lascito. E’ un mondo di storia, cultura, meraviglia quello che attende i visitatori in Querini, in un’atmosfera unica com’è quella della Venezia autentica.Mostra a cura di: Brigit Blass-Simmen, Neville Rowley, Giovanni Carlo Federico Villa. Vernice per la Stampa: 20 marzo, ore 12. Inaugurazione: 20 marzo. Progetto a cura di Brigit Blass-Simmen, Neville Rowley, Giovanni Carlo Federico Villa. Sede della mostra: Fondazione Querini Stampalia, Santa Maria Formosa Castello 5252, 30122 Venezia, 041 2711411 tel 041 2711445 fax, www.querinistampalia.org. Ufficio stampa Sara Bossi, 339 8046499, 041 2711441,e-mail: s.bossi@querinistampalia.org, in collaborazionie con Studio Esseci, 049 663499, gestione3@studioesseci.net