Conferenza di approfondimento il 25 ottobre sulla collezione della Pinacoteca dei Concordi e del Seminario Vescovile, con una appendice inedita dedicata alla collezione archeologica, il cui nucleo centrale è esposto a Palazzo Roverella dopo un integrale restyling degli e presentazione de “La Pinacoteca mai vista”, una selezione di opere poco conosciute della Pinacoteca dei Concordi e del Seminario Vescovile esposte a Palazzo Roncale. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha proceduto in questi mesi recenti al completo restyling degli ambienti di Palazzo Roverella riservati all’esposizione dei tesori della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile che qui erano collocati (foto Esseci). Si è appreso che è stato deciso di concentrare nelle sale rinnovate il fior fiore delle oltre 700 opere appartenenti alla preziosa collezione d’arte dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo. Allestimento rinnovato ed una illuminotecnica aggiornata consentiranno ai visitatori di godere la bellezza dei capolavori assoluti della Pinacoteca, dalle due tavole di Giovanni Bellini una “Madonna con il Bambino” di temperie mantegnesca e un “Cristo portacroce” che risente della lezione di Giorgione, a una “Circoncisione” di derivazione belliniana di Marco Bello, cui si aggiungono una dolce e pacata tavola di Palma il Vecchio raffigurante “La Madonna con il Bambino tra i Santi Gerolamo ed Elena”, Giambattista Piazzetta con diverse opere tra cui un “San Gaetano da Thiene”, protettore dell’Accademia dei Concordi, un autoritratto di Rosalba Carriera e alcuni capolavori gotici tra i quali una rara pala a fondo oro del pittore veneziano Nicolò di Pietro. L’organizzazione ha segnalato una novità assoluta: l’esposizione di un “saggio”, naturalmente parziale, della Collezione Archeologica Preromana e Romana anch’essa appartenente all’Accademia. La scelta della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – condivisa con il Comune e, ovviamente, con l’Accademia in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza – di far emergere, sia pure come solo “biglietto da visita” anche questo tesoro dei Concordi quasi sconosciuto, fa seguito alla recente, fortunata esposizione riservata, in Palazzo Roncale, alla Collezione Egizia e a Meryt e Baby, le due mummie di Rovigo. Al Roverella, alla preziosa “anticipazione” dell’importante raccolta archeologica preromana e romana, sarà riservata un’itera sala. Ad esservi esposta è una selezione – una trentina di reperti in tutto – delle testimonianze antiche del territorio rodigino confluite in Accademia nel secolo scorso dalla collezione della famiglia Silvestri e dal Seminario Vescovile. Costituiscono un pilastro nella storia dell’archeologia i vasi veneto etruschi da simposio in bronzo riferibili alla “Tomba di Borsea”, che insieme a un consistente numero di bronzetti preromani rappresentano la vivacità del territorio tra Rovigo e Adria in epoca antica. Non mancano pezzi unici come una spada del XIII secolo a.C. proveniente da Sarzano. Vetri, monete, lucerne e materiali in bronzo di epoca romana, simbolo di una vita agiata in ville rustiche completano il quadro di una collezione giunta fino a noi grazie alla passione antiquaria e alla filantropia di alcuni notabili rodigini. Info: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 049 8234800. Ufficio stampa Esseci, 049 663499; www.studioesseci.net; gestione2@studioesseci.net

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