Francesca Cappelletti, docente di Storia dell’arte moderna del Dipartimento di Studi Umanistici ddell’ università di Ferrara è la principale curatrice della prima mostra parigina interamente dedicata a Caravaggio. L’esposizione “Caravage à Rome, amis & ennemis”, ospitata dal Jacquemart-André Museum sino al 28 gennaio 2019, celebra il periodo romano dell’artista, che ebbe inizio nel 1592. “Per me, quello romano è il momento migliore di Caravaggio. E’ a Roma che Michelangelo Merisi, un giovane pittore dalla Lombardia, è diventato davvero Caravaggio – ha dichiarato Francesca Cappelletti al quotidiano “The Internationa New York Times” – Non avrebbe potuto farlo in un’altra città. A Roma ebbe la possibilità di mostrare la sua bravura, perché fu lì che gli vennero affidati i primi lavori importanti”. “Il mio obiettivo – ha aggiunto – è dimostrare l’eredità intellettuale di Caravaggio, non soltanto come pittore, ma come inventore”. Michelangelo Merisi, noto a tutti come il Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610): la rassegna, intitolata Caravage à Rome, amis et ennemis (“Caravaggio a Roma, amici e nemici”), è allestita presso il Musée Jacquemart-André di Parigi, fino a 28 gennaio 2019. Ci sono dieci capolavori di Caravaggio che andranno in Francia, in prestito da grandi musei italiani come la Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, la Galleria Borghese e i Musei Capitolini (Roma), la Pinacoteca di Brera (Milano), i Musei di Strada Nuova (Genova), il Museo Civico “Ala Ponzone” (Cremona). Assieme alle opere del Caravaggio saranno esposti dipinti di autori contemporanei come il Cavalier d’Arpino, Annibale Carracci, Orazio Gentileschi, Giovanni Baglione, José de Ribera: inquadreranno il contesto entro cui nacque e si sviluppò l’estro del Caravaggio. La mostra, curata da Francesca Cappelletti, tra i massimi esperti mondiali di Caravaggio, e da Pierre Curie, indagherà gli anni romani dell’artista lombardo, dall’arrivo nella capitale dello Stato Pontificio fino all’episodio dell’uccisione di Ranuccio Tomassoni, nel 1606, che costrinse il pittore a fuggire da Roma. La rassegna diventa pure un approfondimento sui rapporti con gli intellettuali romani del tempo, con i collezionisti e i suoi mecenati (come Francesco Maria del Monte e Vincenzo Giustiniani) e con gli altri artisti: alcuni di questi legami, promette l’introduzione, “non sono mai stati oggetto di una mostra”. Ma ci sarà anche spazio per i nemici di Caravaggio: “oltre agli amici e ai sosenitori di Caravaggio, la mostra presenterà anche i nemici e i rivali presenti sulla scena artistica romana del tempo.(foto Arte e arch.).