Sessantaduemila visitatori: questo il dato finale della mostra “Rivoluzione Galileo” che è conclusa domenica 18 marzo a Palazzo del Monte di Pietà, a Padova. Nei 4 mesi di apertura al pubblico (l’esposizione ha preso il via lo scorso 18 novembre), l’affluenza media è risultata di quasi 4.000 visitatori alla settimana.mUn risultato che gli organizzatori – la grande mostra è stata promossa ed organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l’Università di Padova e ha avuto come main sponsor Intesa Sanpaolo e Cassa di Risparmio del Veneto – valutano con molta soddisfazione. Sia per il dato assoluto dei visitatori, che colloca “Rivoluzione Galileo” al secondo posto nella storia delle esposizioni di Palazzo del Monte di Pietà, sia per la risposta particolarmente plebiscitaria delle scuole. Le classi delle scuole del territorio padovano e rodigino sono state quasi 500; quelle provenienti dal resto del Veneto sono state 222 e infine quelle provenienti dal resto d’Italia sono state 262, per un totale di 20.400 persone tra alunni e insegnanti. “Per un Ente come il nostro, che ha finalità sociali ed educative come primo obiettivo” – sottolineano in Fondazione – “un risultato come questo è di oggettiva soddisfazione”. Unanime il giudizio molto positivo espresso dalla critica, al pari di quello che i visitatori hanno lasciato nel libro di mostra e nei social media. Man mano che si aveva la percezione che “Rivoluzione Galileo” non era una sola parata di libri e cannocchiali, ma un progetto culturale veramente originale ed affascinante, la “fiducia” del pubblico è cresciuta, sino a creare problemi di ricettività negli ambienti allestiti in Palazzo del Monte, come è accaduto nelle ultimissime giornate della mostra. Determinante per la messa in moto di un “passa parola” davvero allargato è risultata l’apertura della mostra a prezzi promozionali durante le festività natalizie e fine d’anno e negli ultimi due giorni di mostra. Un esperimento che ha richiamato un pubblico giovane, le famiglie e le persone che vengono frenate dal costo abituale di un biglietto di ingresso. Diversi dati confermano la “presa” che la mostra ha avuto sui visitatori: per oltre la metà la visita è durata più di un’ora, superiore a quello abituale per mostre analoghe e ai tempi richiesti dall’ascolto dell’audioguida, segno questo che la stragrande maggioranza dei visitatori ha avvertito la necessità, concluso il percorso con l’audioguida, di tornare ad ammirare singoli pezzi o ad approfondire ulteriormente singole sezioni. Che l’audioguida sia ormai percepita come strumento imprescindibile, lo dimostra il fatto che tre visitatori su quattro, escludendo dall’analisi scolaresche e gruppi che hanno visitato la mostra accompagnati da una guida umana, hanno scelto di farsi guidare da questo strumento.
Una ultima, ma non secondaria, annotazione per quanto riguarda i gruppi: sono stati oltre 400 i gruppi privati (associazioni, agenzie di viaggio, circoli e cral) che hanno visitato la mostra e i più lontani sono arrivati da Torino, L’Aquila, Gubbio (PG) e Merano (BZ).mInfine una menzione agli eventi collaterali, molti dei quali promossi ed organizzati insieme all’Università. Tutti, si sia trattato di conferenze scientifiche, di visite guidate speciali, di approfondimenti musicali, teatrali e culturali diversi, hanno registrato il “tutto esaurito”. Press: Esseci.