Dopo il successo della mostra dedicata a Klimt e alla sua Giuditta II, torna al Centro Candiani di Mestre il progetto, “Cortocircuito – Dialogo tra i secoli” il percorso tra i capolavori dell’arte antica e le icone dell’arte contemporanea, che valorizza il patrimonio dei Musei Civici, accanto ad alcune straordinarie opere provenienti da collezioni private e dalle più importanti istituzioni veneziane. Al centro della mostra – curata da Gabriella Belli e Luca Massimo Barbero – il tema dell’Annunciazione, uno dei soggetti più indagati nella storia dell’arte, e non solo sacra, di volta in volta adattato al gusto e allo stile delle diverse epoche. L’esposizione, ospitata nelle sale del Centro Culturale Candiani e allestita da Pier Luigi Pizzi, ripercorre la vicenda iconografica di questo complesso tema in un dialogo tra passato e presente fatto di cortocircuiti visivi ed emozionali attraverso i quali il visitatore viene portato alla scoperta. È il Mercurio alato, Hermes, la preziosa scultura del Giambologna (XVI sec.) proveniente dalle collezioni della Galleria Franchetti, che invita ad entrare nella mostra. Si prosegue con le fonti più antiche come i preziosissimi fogli miniati e testimonianze rarissime, che vanno dall’Antifonario del Secondo Maestro di San Domenico a preziosissimi Libri d’ore, come quello del Maestro dei tralci dorati proveniente dalla Biblioteca del Museo Correr. Si viaggia nei secoli e si scoprono opere nelle collezioni lagunari molto spesso ignote, come una tavola del XIV secolo di ambito veneto che
sarà una vera scoperta per i visitatori (che non l’hanno mai vista esposta) o un trittico di Lazzaro Bastiani di fine Quattrocento, entrambi nelle collezioni civiche. Straordinaria è anche la scelta di opere grafiche, tra cui un nucleo di fogli di Gaspare Diziani, un bel pastello di Rosalba. Carriera e un’importante Angelo annunciante di Palma il Giovane, proveniente dai depositi del Museo Correr.
Culmine dell’esposizione è comunque il pittore veneziano per eccellenza, Tiziano Vecellio, con la sua Annunciazione prestata dalla Scuola Grande di San Rocco. Accanto a questo capolavoro, anzi in dialogo con esso, c’è poi l’Annunciazione di Benvenuto Tisi detto il Garofalo – oggetto di un recente restauro – che per la prima volta lascia la Fondazione Giorgio Cini. Ma non solo: i visitatori potranno ammirare l’Annunciazione di Antonio Canova (1820-1823), prezioso bassorilievo prestato dalla Gipsoteca di Possagno, in dialogo con “Concetto spaziale. Teatrino” di Lucio Fontana. Al centro della scena sono ora i concetti di luminosità, purezza, mancanza quasi di organicità. In mostra il tema della luce continua nei lavori di Liz Larner, Arthur Duff, Aldo Grazzi e del californiano Barry X Ball che mescolano luce, neon, oro; ma soprattutto appare prepotente in quella che è stata definita la “teologia dei tubi al neon” di Dan Flavin, eccezionalmente in mostra a Mestre. L’esposizione resterà aperta al pubblico tutti i giorni tranne il lunedì, fino al 2 luglio. Per info visitmuve.it/cortocircuito info@fmcvenezia.it