Duecento opere dell’artista Damien Hisrt, tutte inedite, dal 9 aprile al 3 dicembre a palazzo Grassi, sede della Pinault Collection; una parte di esse saranno esposte a Punta della Dogana, altra sede espositiva del magnate francese. Intanto, nei giorni di vigilia dell’evento culturale-artistico, l’organizzazione ha esposto, davanti all’edificio museale, in Canal Grande, una scultura in bronzo raffirante un giovane a cavallo avvinto da un drago è stata collocata all’esterno della riva di Palazzo Grassi, sul canal Grande (foto). La scultura, alta circa otto metri e collocata su un basamento che richiama la pietra d’istria del palazzo; è previsto che un’altra scultura farà sistema all’esterno di Punta della Dogana. Damien Steven Hirst (Bristol, 7 giugno 1965) è un artista britannico, è considerato capofila del gruppo conosciuto come YBAs (Young British Artists). La sua arte creativa si concentra su opere contradditorie, tra cui corpi di animali (ad esempio, squali tigre, pecore e mucche) imbalsamati e immersi in formaldeide, vetrine con pillole o strumenti chirurgici o “mandala” costituiti di farfalle multicolori, o il celebre teschio ricoperto di diamanti. La morte resta il tema centrale delle sue opere. Hirst ha dominato la scena artistica britannica durante gli anni novanta, portandola alla ribalta internazionale. E’ stato amato, odiato e bistrattato, così recitano le critiche che lo riguardano. A parere degli esperti d’arte qualificati Hirst è legato all’informale e all’action painting e alla pop art; è noto pure per le sue tecniche definite spin paintings, realizzate dipingendo su una superficie circolare in rotazione come un vinile sul giradischi, e spot paintings, consistenti in righe di cerchi colorati. L’artista ama proporre le sue opere (grandi o medie) direttamente al pubblico attraverso aste milionarie o art-shop dedicati; i suoi lavori, di più modeste dimensioni, finiscono a molti galleristi, però più ai privati, che ambiscono possedere un pezzo “prêt-à-porter” di Damien Hirst.