Alla Collezione Peggy Guggenheim “La natura di Arp”, a cura di Catherine Craft e organizzata dal Nasher Sculpture Center di Dallas, prima sede espositiva della mostra (13 aprile-2 settembre). Arriva a Venezia una lettura suggestiva e a lungo attesa della produzione dell’artista franco-tedesco Jean (Hans) Arp (1886–1966), il cui approccio sperimentale alla creazione e il ripensamento radicale delle forme d’arte tradizionali lo hanno reso uno degli artisti più influenti del Novecento. Nel corso di una carriera durata sei decenni, Arp realizza un corpus di opere di notevole influenza in un’ampia gamma di materiali e formati (nella foto: di Jean Arp, Testa e conchiglia (Tête et coquille). Fondatore del movimento Dada e pioniere dell’astrazione, sviluppa un linguaggio di forme organiche e curvilinee che si muovono con fluidità tra astrazione e rappresentazione, diventando un punto di riferimento per generazioni d’artisti. Arp occupa un posto di particolare rilievo alla Collezione Peggy Guggenheim: la prima opera mai acquistata dalla collezionista americana fu una sua scultura, Testa e conchiglia (Tête et coquille) del 1933. “La prima cosa che comprai per la mia collezione fu un bronzo di Jean Arp. [Arp] mi portò alla fonderia dove era stato fuso e me ne innamorai tanto che chiesi di poterlo tenere tra le mani: nello stesso istante in cui lo sentii volli esserne la proprietaria” ricorda Peggy Guggenheim nella sua autobiografia Una vita per l’arte (Rizzoli Editori, Milano, 1998). La mecenate continuò ad aggiungere sculture, collage, rilievi e opere su carta alla collezione, e oggi sono sette le opere di Arp appartenenti al museo veneziano, tutte esposte in occasione della mostra. Peggy Guggenheim espose le opere di Arp in diverse mostre di scultura contemporanea da lei organizzate, prima nella sua galleria londinese Guggenheim Jeune nel 1938, poi nella sua galleria-museo Art of This Century a New York, in una personale del 1944. Inoltre il legame tra Arp e la collezionista proseguirà anche a Venezia. Nel 1954 l’artista verrà infatti insignito del Gran Premio per la scultura alla XXVII Biennale di Venezia e nel corso degli anni Cinquanta soggiornerà più volte in città facendo visita a Peggy, come testimoniano gli schizzi da lui lasciati nel libro degli ospiti del palazzo. La natura di Arp sarà accompagnata da un ricco catalogo con un saggio principale della curatrice della mostra, Catherine Craft, e contributi di studiosi di Arp affermati ed emergenti: Lewis Kachur, professore di Storia dell’arte presso la Kean University, New Jersey; Walburga Krupp, ricercatrice associata alla Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo; Tessa Paneth-Pollak, assistente di Storia dell’arte presso la Michigan State University. Pe info: press@guggenheim-venice.it

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