A Palazzo Liviano in piazza Capitaniato 7 a Padova inaugurazione il 22 novembre (h 16.00) della mostra dal titolo “Alle radici del metodo e chiuderà il 22 dicembre. Le origini della Storia dell’arte all’Università di Padova”. La mostra prende avvio dal corso di Storia della critica d’art, tenuto dalla Prof. Giuliana Tomasella, della laurea magistrale in Storia dell’arte. Sono esposti documenti originali, foto e bozzetti che aiutano il visitatore a ripercorrere, fino a oggi, le tappe che hanno condotto alla fondazione della Cattedra di Storia dell’arte in Italia. Adolfo Venturi nel 1900 all’Università la Sapienza di Roma ricoprì la prima cattedra di Storia dell’arte in Italia e subito dopo fondò la prima Scuola di perfezionamento in Storia dell’arte frequentata da eminenti storici dell’arte come Pietro Toesca, Lionello Venturi, Roberto Longhi, ma anche Giuseppe Fiocco. Dopo questa introduzione storica, la mostra presenta una ricostruzione dell’istituzione della disciplina a Padova. Il primo a insegnare Storia dell’arte fu il direttore del Museo Civico, Andrea Moschetti, dal 1900 come libero docente. Fino al 1906 l’insegnamento si chiamò Letteratura italiana, anche se, come testimoniano i programmi dei corsi, Moschetti di fatto insegnava Storia dell’arte. Solo nel 1906 l’insegnamento assunse il nome di Storia dell’arte e fu ricoperto per incarico sempre da Moschetti. Nel corso degli anni approdarono a Padova, come liberi docenti (tenendo dei corsi paralleli), nomi importanti della critica fra cui Gino Fogolari, Lionello Venturi e Giuseppe Fiocco. Proprio Fiocco nel 1929 fu chiamato a ricoprire la prima cattedra ufficiale, grazie all’intervento dell’allora Preside di facoltà Carlo Anti, con grande rammarico di Moschetti, che ruppe qualunque rapporto con l’Università. Il primo allievo a lavorare con Fiocco fu Sergio Bettini, che lo coadiuvò nelle “esercitazioni” e poi ricoprì vari incarichi, fra cui quello di Archeologia cristiana. Nel 1948/49 la cattedra si sdoppiò in Storia dell’arte medievale e Storia dell’arte moderna, ma Fiocco continuò a ricoprirle entrambe. Quando andò in pensione, a Bettini fu assegnata la cattedra di Storia dell’arte medievale. Altro nome importante fu Rodolfo Pallucchini (nella foto), che giunse a Padova come docente di Storia dell’arte moderna nel 1956. Pallucchini era stato in precedenza docente a Bologna, ma anche, tra 1948 e 1956 Segretario generale della Biennale di Venezia. Ed è proprio su questo dipanarsi di nomi che la mostra pone l’accento per far capire il ruolo di spicco che l’Ateneo patavino ha rivestito per lo sviluppo degli studi storico-artistici sia in Italia che all’estero. Metodi diversi si sono confrontati e talora scontrati, come testimoniano le opinioni, anche divergenti, in merito all’interpretazione di opere e artisti. Tra primo Novecento e anni Quaranta, l’insegnamento di Storia dell’arte si è via via consolidato e ha trovato una nuova prestigiosa sede: il Liviano, le cui vicende costruttive sono sintetizzate nella seconda parte della mostra. Questa esposizione è il frutto di un lavoro collettivo degli studenti – coordinati dalla docente e dagli architetti che curano l’allestimento – e vuole essere un omaggio ai Maestri della Storia dell’arte che hanno insegnato in questo Ateneo, anche in prospettiva delle prossime celebrazioni dell’ottavo centenario dell’Università di Padova. Mostra a cura di: Emanuele Busi, Ilaria Capparini, Alice Di Virgilio, Roberta Falcomer, Margherita Fallani, Tommaso Lonedo, Mariarosa Rigotti, Martina Varotto, Jennifer Vezzaro. Coordinamento scientifico: Giuliana Tomasella. Allestimento: Studio Arcarete – Roberto Giannerini, Franco Panozzo, Luca Zecchin.

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