Fra gli oltre mille insediamenti conosciuti, 111 distribuiti fra sei nazioni (Francia, Germania, Italia, Svizzera, Austria e Slovenia) sono stati selezionati per divenire parti componenti del sito seriale transnazionale UNESCO siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino. Fra questi quattro si trovano in Veneto: IT-VN-04, Peschiera del Garda (VR)–Belvedere; IT-VN-05, Peschiera del Garda (VR)–Frassino; IT-VN-06, Cerea (VR)–Tombola; IT-VN-07, Arquà Petrarca (PD)–Laghetto della Costa. La mostra al museo di storia naturale di Verona, dal 2 ottobre al 10 aprile, vuole raccontare, attraverso le testimonianze materiali di questi quattro siti e di altri siti palafitticoli veneti e lombardi, gli aspetti salienti del grande tema dell’alimentazione, dalle conoscenze agropastorali alle produzioni degli ingredienti, dalla preparazione dei cibi alla loro conservazione, con particolare attenzione anche ai prodotti secondari. Numerosi reperti archeologici sono esposti al pubblico per la prima volta.Sono le particolari condizioni di giacitura in ambiente umido di questi villaggi, infatti, a consentire la conservazione anche delle materie organiche e nella mostra sarà possibile osservarne alcuni, come la spiga dal sito del Belvedere di Peschiera del Garda o il panino combusto da Lazise-La Quercia. Numerosi reperti archeologici sono esposti al pubblico per la prima volta. L’esposizione sarà l’occasione per mettere in mostra reperti solitamente conservati nei depositi della Soprintendenza Archeologia-Nucleo Operativo di Verona, del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, del Museo Archeologico Nazionale Atestino e di alcuni Musei civici: Legnago, Cavaion Veronese, Castelnuovo Bariano. L’evento culturale è organizzato dalla Soprintendenza Archeologia del Veneto, in collaborazione con le associazioni culturali Il Genio Italiano, Adige Nostro e con il patrocinio di EXPO Milano 2015. L’esposizione è dedicata al tema dell’alimentazione nell’età del Bronzo (II millennio a.C.), attraverso l’analisi dei siti palafitticoli dell’arco alpino iscritti, per la loro eccezionalità, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità in quanto fondamentali per capire l’evoluzione delle comunità umane tra il Neolitico e l’età del Bronzo. La mostra vuole raccontare, attraverso le testimonianze materiali di questi quattro siti e di altri siti palafitticoli veneti e lombardi, gli aspetti salienti del grande tema dell’alimentazione, dalle conoscenze agropastorali alle produzioni degli ingredienti, dalla preparazione dei cibi alla loro conservazione, con particolare attenzione anche ai prodotti secondari. Sono le particolari condizioni di giacitura in ambiente umido di questi villaggi, infatti, a consentire la conservazione anche delle materie organiche e nella mostra sarà possibile osservarne alcuni, come la spiga dal sito del Belvedere di Peschiera del Garda o il panino combusto da Lazise-La Quercia. L’esposizione sarà l’occasione per mettere in mostra reperti solitamente conservati nei depositi della Soprintendenza Archeologia-Nucleo Operativo di Verona, del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, del Museo Archeologico Nazionale Atestino e di alcuni Musei civici: Legnago, Cavaion Veronese, Castelnuovo Bariano. “E’ un’iniziativa utile a valorizzazione il patrimonio archeologico e a ricordare la vocazione didattica del nostro museo civico – ha spiegato l’ass. comunale alla cultura Antonia Pavesi – oltre che una grande occasione per il mondo della scuola per spiegare a bambini e ragazzi l’evoluzione dell’uomo anche dal punto di vista dell’alimentazione”.

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