A Palazzo delle Albere aperta al pubblico fino al 2 settembre ritrovati una mostra sugli spazi e caratteri delle “architetture verdi in Trentino”, ideata dalla Soprintendenza per i beni culturali e organizzata, con il sostegno del Servizio attività culturali e del Servizio per il sostegno occupazione e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio – Monumenti e collezioni provinciali e la Trentino Film Commission. Nell’occasione il Soprintendente Franco Marzatico ha ripercorso la secolare storia del giardino e delle sue rappresentazioni bibliche, mitologiche, letterarie. L’Assessore alla Cultura del Comune di Trento, Andrea Robol, ha inoltre sottolineato il valore dell’iniziativa anche a fronte del percorso di riflessione sull’identità del futuro della splendida residenza suburbana dei Madruzzo, già al centro di un fitto tessuto di orti e giardini; la vernice non a caso si è svolta davanti alla loggia di ingresso, al limite tra esterno e interno, sullo sfondo dei filari di carpini collocati a rievocare il viale alberato che collegava il Palazzo detto appunto delle Albere con il centro cittadino tramite l’accesso monumentale dei Tre Portoni. La vasta rete delle collaborazioni e i macrotemi della mostra sono stati illustrati dai curatori Lia Camerlengo, Katia Malatesta e Alessandro Pasetti Medin, dall’architetto paesaggista Claudio Micheletti per A2studio, responsabile del progetto espositivo, e dal video artista Stefano Benedetti. Al centro dell’iniziativa il concetto di giardino come spazio in equilibrio dinamico tra natura e artificio. La visita conduce così alla scoperta di una selezione dei quasi 150 parchi e giardini storici censiti e studiati dalla Soprintendenza nell’ambito della propria attività di tutela. Apprezzamento hanno riscosso le soluzioni immersive e coinvolgenti dell’allestimento, che si arricchisce delle elaborazioni video ideate e realizzate da Stefano Benedetti con il supporto tecnico di GEST srl. Ad evocare l’esperienza multisensoriale della visita al giardino e le sue trasformazioni nel trascorrere delle ore e delle stagioni contribuisce inoltre la sezione predisposta in collaborazione con la Trentino Film Commission, dedicata al “giardino che diventa set” e alle scene di film per il cinema e la televisione ambientate in alcuni dei più celebri complessi verdi della provincia. L’esposizione valorizza inoltre il cortometraggio “Il giardino negli occhi”, realizzato nel 2016 da sette giovani creativi trentini, sotto l’attenta guida di Wasabi filmakers, nell’ambito del progetto “A corto di giardini”, promosso dall’Associazione culturale Ecomuseo della Valle dei Laghi e dalla rete di tre Piani Giovani di Zona – Valle dei Laghi, Alto Garda, Trento e Arcimaga – di concerto con le Politiche Giovanili, la Soprintendenza e l’Ufficio del Sistema Bibliotecario della Provincia di Trento.