Una mostra ai musei Eremitani di Padova, fino al primo settembre, e’ dedicata a Federico Fellini, il genio del cinema (Rimini 1920-Roma 1993). L’esposizione, curata da Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia e Francesca Fabbri Fellini, e organizzata dall’assessorato alla cultura e con la collaborazione di Rai e Rai Teche, porta il titolo “Verso il centenario. Federico Fellini. 1920-2020”, nel contesto delle celebrazioni che ricorderanno i 100 anni dalla nascita del regista. La mostra vuol rendere omaggio a uno dei protagonisti più noti al mondo del cinema italiano, vincitore di cinque Oscar, a farne intravedere, attraverso i vari segni del suo lavoro,anche inediti, la complessità umana e culturale ma anche a far conoscere la sua opera alle nuove generazioni. Il percorso espositivo si sviluppa dalle immagini della famiglia a Rimini ai documenti degli inizi degli anni ’40 a Roma per riviste teatrali o commedie radiofoniche, ora con Marcello Marchesi, come “Primo impiego”, ora con Ruggero Maccari. Poi il cinema la fa da padrone, con i documenti su “Sceicco Bianco” del 1952, con la lettera che scrittura Alberto Sordi o il piano di lavorazione, la sceneggiatura di “Dolce vita” del 1960, i contratti di Mastroianni ed Anita Ekberg, le lettere di protesta di associazioni cattoliche contro la proiezione del film, i manifesti dei tanti capolavori, “8 1/2” o “Amacord”, la testa in cartapesta di “Satyricon” e il modellino per “La nave va”. Ci sono poi li costumi di “Casanova”, storia veneziana con Donald Sutherland; sono esposti 200 disegni che Fellini ha realizzato nel corso della sua vita per dare corpo ai suoi personaggi, alle sue fantasie, anche erotiche nell’eterno confronto tra uomo e donna. Andrea Colasio, assessore comunale alla cultura, con la mostra ha voluto proporre un filo comune tra Padova e Fellini, a un altro grande “narratore di storie” come Giotto, i cui affreschi per la Cappella degli Scrovegni sono vicini alla sede della mostra; il catalogo e’ di Skira. (foto arch.).