Immagini sacre di cherubini, realizzate in vetro mosaico, sulle pareti laterali interne della cappella Salviati, localizzata nel primo emiciclo del cimitero veneziano di San Michele in isola, nella laguna a nord del capoluogo lagunare, oggi 31 ottobre 2017. Il comune di Venezia ha deciso di mettere all'asta nove tombe monumentali, la cui concessione è scaduta. ANSA/ANDREA MEROLA

Le tombe, tutte di pregio artistico, in vendita a Venezia sono 15, ora sono diventate 14: il ricavato non è per far cassa in comune ma per destinarlo alla manutenzione del cimitero monumentale che ha aree inagibili e transennate a causa del tempo, ma non solo. La cappella  Salviati dell’isola San Michele (il cimitero dei veneziani) è stata aggiudicata a un facoltoso uomo d’affari francese, grazie a un rilancio dell’11% sulla base d’asta. Si tratta di Dominique Vacher, direttore generale della casa farmaceutica Laboratoires Genevrier Sas, il quale ha offerto 350.153,48 euro superando di quasi 35 mila euro l’offerta base d’asta di 315.453,58 euro. “Venezia è raccontata come la città dove la felicità è eterna – ha dichiarato il dirigente – Con mia moglie Anne Emmanuelle siamo stati rapiti, sotto tutti i punti di vista, dal fascino dell’architettura, dell’arte e dalla gentilezza dei veneziani. Giriamo il mondo ma siamo pieni di felicità non appena arriviamo a Castello, nel nostro appartamento. Venezia è diventata il nostro luogo di vita”. La cappella Salviati, ora Vacher (foto), è inserita nell’emiciclo d’ingresso del cimitero storico monumentale ottocentesco e costituisce una delle 38 edicole che si trovano nel recinto XI. È a pianta quadrangolare, con una piccola abside a catino che ospita l’altare in marmo bianco. La copertura è a volta a crociera con costoloni decorati, mentre le pareti interne sono interamente decorate a mosaico, intervallato da elementi in marmo. Attraverso una botola centrale sigillata si accede alla cripta sepolcrale. La cappella venne concessa nel 1914 a Sivio Salviati, figlio del fondatore dello Stabilimento Salviati. La tomba, come le altre 14 è stata messa all’asta perchè sono decaduti i termini di proprietà.  L’assessore ai lavori pubblici, Fracesca Zaccariotto ha ricordato che il sindaco Brugnaro ha chiesto che venisse fatto ogni sforzo per risolvere il problema di agilità di tutte le aree di sepoltura della città. Attenzione che ha manifestato anche lo scorso agosto, quando ha voluto recarsi di persona in sopralluogo nei cimiteri cittadini per capire l’entità dei lavori di manutenzione da eseguire. Una ricognizione, come detto, che ha sottolineato quanto queste aree fossero state completamente abbandonate negli anni e che ora, con le risorse che siamo riusciti a recuperare, stiamo eseguendo. Proprio in merito a questo, da quando questa amministrazione si è insediata, – continua Zaccariotto – abbiamo destinato ai cimiteri quasi 7,5 milioni di euro dei quali oltre 3 milioni riguardano proprio San Michele”. Ci sono poi altre quattro tombe che non sono state assegnate in sede di primo bando, saranno messe nuovamente in offerta pubblica allo stesso prezzo. Si tratta delle cappelle Azzano e Testolini-Quadri che si trovano nello stesso emiciclo della Salviati, rispettivamente per un importo di 277.436,95 euro e 256.652,32 euro e le Cappelle Olivieri e Venier site nel Recinto III rispettivamente per un importo di 335.815,17 euro e 287.759,59 euro. La decisione è scaturita a seguito della manifestazione di interesse d’acquisto da parte di altri privati avvenute in seguito alla chiusura del bando. Si è inoltre appreso che l’amministrazione civica sta predisponendo un altro bando per ulteriori tombe di famiglia dislocate non solo nel cimitero di San Michele, ma anche in quelli del Lido, di Burano, di Mestre e di Marghera: si tratta di tombe di famiglia più moderne e meno onerose, la cui concessione è stata dichiarata decaduta e che saranno inserite in un bando, indicativamente verso la fine dell’anno. La manutenzione dei cimiteri  è gestita dalla Veritas (comprese le cremazioni); la società si occupa della raccolta rifiuti in tutto il territorio comunale, isole comprese e del verde pubblico. A San Michele sono sepolti anche diversi personaggi: Pompeo Molmenti, storico e politico veneziano deceduto nel 1928; Franz Wickhoff, storico dell’arte morto nel 1909, il pittore Emilio Vedova, l’artista Armando Pizzinato, l’attore teatrale Cesco Baseggio, Helenio Herrera. Nel recinto evangelico si può rendere omaggio al poeta statunitense Ezra Pound e a sir Ashley Clark, ambasciatore britannico e presidente del Venice in Peril Fund. A San Michele pure sepolto il poeta russo Josif Brodsky che a Venezia dedicò il libro «Fondamenta degli Incurabili». Nel recinto greco-ortodosso ci sono le tombe del compositore Igor Stravinsky e del creatore dei Ballets Russes Sergeij Diaghilev.

 

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