Dagli scarti industriali non pericolosi a prodotti ecocompatibili da utilizzare nelle costruzioni edili e stradali: con questo obiettivo, che mette assieme mondo produttivo e ricerca, è stato firmato nella sede della Provincia di Trento dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro un accordo negoziale assieme ai rappresentati sindacali e ai vertici delle tre società Boccher Luciano Srl (Borgo Valsugana), Corona Calcestruzzi Srl (Pergine Valsugana) e Impresa Mazzotti Romualdo Spa. (Zuclo). Si tratta di un importante passaggio che segna una svolta nelle attività produttive di tre realtà che operano da anni in un settore strategico, ma oggi particolarmente colpito dalla crisi, che è quello legato alla filiera delle costruzioni. Il progetto di ricerca e sviluppo, che vede anche la collaborazione dell’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Ingegneria Industriale, consiste nel recupero e riciclo di scarti industriali non pericolosi, cosiddetti sottoprodotti, perché possano essere riutilizzati nella realizzazione di prodotti da utilizzare in edilizia o nella posa di manti stradali, in particolare si pensa a calcestruzzi e conglomerati bituminosi. Questo progetto viene realizzato in coerenza con un preciso orientamento europeo che chiede di investire nel riciclo e riutilizzo delle risorse, in un’ottica di risparmio ma anche per mantenere corta la filiera nel settore industriale. Questi gli elementi di valore di tale iniziativa: si tratta di tre aziende che operano in campi diversi ma complementari e che si mettono assieme per sviluppare un progetto industriale. Secondo, il fatto che queste tre aziende si sono impegnate nel settore della ricerca e sviluppo, un ambito in cui la Provincia continua a credere e investire come fattore fondamentale per aumentare la competitività del nostro settore produttivo. Terzo, che attraverso questa collaborazione le imprese consolidano l’occupazione e assumono l’impegno nei confronti della Provincia di passare da 107 a 122 unità lavorative e di ospitare tre tirocinanti ciascuna nell’ambito del progetto “Garanzia giovani”, garantendo in loro favore il tutoraggio. Il progetto sarà finanziato a fronte di una spesa ammessa pari a 2.055.888 euro con un contributo di 1.450.100 euro in cinque anni.

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