Anna Foa (foto), docente di storia moderna all’Università di Roma La Sapienza, a Trento sulla contaminazione fra mondo ebraico e mondo cristiano nella prossima “Lezione”, in programma domenica 5 novembre (h 11.00) al Teatro Sociale. “1486 – Cabala ebraica, Cabala cristiana”, questo il titolo; è il quinto degli otto appuntamenti inseriti nel cartellone delle “Lezioni di Storia”, ideate dagli Editori Laterza, promosse dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, dal Comune di Trento e dal Comune di Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Misticismo e magia. Durante l’Umanesimo la cultura cristiana si appropria della tradizione cabalistica ebraica facendone uno dei principali fondamenti del mito di un’antica sapienza, comune tanto agli ebrei quanto ai cristiani. Una contaminazione tra due mondi lontani e insieme vicini che produce una miscela basata sulla convinzione che gli insegnamenti occulti della Cabala ebraica fossero compatibili con la verità cristiana. L’intervento di Anna Foa tratta sul significato della parola “Cabala” che nel corso dei secoli si è ampliato fino ad inglobare la popolare interpretazione dei sogni attraverso i numeri e le lettere. Originariamente questo termine si riferiva alla tradizione mistica ebraica affermatasi nella Spagna del XIII secolo e di come la Cabala, o meglio la Qabbalah, abbia incontrato nel mondo cristiano seguaci desiderosi di impararla, a tal punto che a Venezia nel Cinquecento i dotti cristiani facevano la coda presso i sapienti ebrei per poterla apprendere direttamente da loro.