Da progetto-pilota, sperimentale, a struttura stabile e permanente, garantita dai livelli essenziali di assistenza sociale: questo il percorso in Veneto del servizio di presa in carico di minori maltrattati, vittime o autori di abusi sessuali, svolto dalle cinque equipe interprovinciali multidisciplinari coordinate dalla Regione Veneto. L’assessore al sociale, Manuela Lanzarin, ha presentato ai referenti delle cinque équipes territoriali le linee guida regionali e gli obiettivi di consolidamento e potenziamento del servizio. I 25 professionisti delle cinque équipes (psicologi-psicoterapeuti coadiuvati dalla consulenza di neuropsichiatri infantili e da altre figure tecniche come gli esperti di psicomotricità) lo scorso anno hanno incontrato e valutato 573 bambini e ragazzi che hanno vissuto situazioni di abuso sessuale o di grave maltrattamento: di questi, 328 erano bambine o ragazze. I minori vittime di abuso sessuale sono state 313; per altri 60 gli abusi sessuali si sommavano anche a gravi maltrattamenti; 181 denunciavano maltrattamenti, in famiglia o per fenomeni di bullismo; 19 gli autori di reato. Le prestazioni erogate sono state quasi 13 mila tra ascolto giudiziario (1480), consulenza (1897), valutazione diagnostica (5052) e presa in carico terapeutica (4376). “L’esperienza di questi anni conferma la necessità e la validità del servizio specialistico offerto dalle cinque équipes interprovinciali attive nelle Ulss di Padova, Venezia, Treviso, Vicenza, Verona a beneficio dell’intero territorio regionale – ha sottolineato l’assessore – Dei 573 i minori presi in carico lo scorso anno, 423 sono stati nuovi accessi. Nei primi sei mesi di quest’anno i casi affrontati dalle cinque équipes sono stati 499, di cui 290 di primo accesso. Anche questo è un indicatore della consistenza fenomeno e del bisogno di attivare su scala regionale percorsi organizzati di ascolto, protezione, accompagnamento e terapia”. Con l’adozione di linee guida regionali e con la stabilizzazione del finanziamento annuo (700 mila euro a bilancio nelle due ultime annualità) il Veneto supera la sperimentazione e garantisce un servizio qualificato e permanente, dotato di banca dati e di procedure operative condivise nell’intero territorio regionale, supportato dal lavoro di ricerca del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Padova. L’assistenza delle équipes multidisciplinari a bambini e ragazzi vittime o testimoni di violenze e/o maltrattamenti può così diventare, a detta di Lanzarin, un percorso garantito, qualificato ed efficace.