“Quanto visto a San Vito al Tagliamento (Pn) incarna in modo chiarissimo ciò che deve essere un digital innovation hub”. Sono parole del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, al termine della visita alla Lean experience factory (Lef), sorta nel 2011 grazie ad un investimento compiuto in partnership tra Unindustria Pordenone e la società di consulenza internazionale McKinsey&company. E’ una fabbrica pilota auto-finanziata con i corsi destinati alle imprese-clienti. L’ha realizzata la società di consulenza Mc Kinsey che ha creato a monte una joint-venture paritetica con Unindustria Pordenone. È una agile struttura formata da una serie di sensori digitali che monitorano ogni processo produttivo. La rivoluzione della manifattura 4.0 è tutta qui: nella interconnessione delle reti e nella completa digitalizzazione della catena di montaggio. Da ricordare che l’industria mondiale sta investendo: sulla gestione dei dati e la connettività, tramite lo strumento dei Big Data, l’internet delle cose e la tecnologia cloud; poi, sugli analitycs, che realizzano un’analisi avanzata dei dati, e l’intelligence, che automatizza l’attività umana; sull’interazione uomo-macchina, che si esprime mediante interfaccia touchscreen; infine, c’è piena attenzione al mondo virtuale a quello reale, grazie alle stampanti 3D, i robot collaborativi e il risparmio energetico. Accompagnato dalla presidente e dal vicepresidente della Regione, Debora Serrachiani e Sergio Bolzonello, e dal presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, l’esponente del Governo ha avuto modo di conoscere l’attività svolta dal centro ad alta specializzazione presente a San Vito al Tagliamento. Dopo una breve descrizione della filosofia e degli aspetti tecnici del sistema adottato, il ministro ha assistito allo svolgimento di alcuni processi produttivi della Lean Factory. “Quanto viene svolto in questo centro – ha detto Calenda – è la chiara espressione di ciò che deve essere un digital innovaticon hub, un posto dove le aziende e il personale possono apprendere come l’integrazione della loro tecnologia con un modello produttivo basato sulla connessione digitale può migliorare l’efficienza”. “Le parole usate dal ministro Calenda sono state chiare e dicono che questo progetto di Lean Experience Factory (LEF) va sposato dal Governo”: per Serracchiani la LEF “è uno degli elementi caratterizzanti il digital innovation hub che per il Friuli Venezia Giulia avrà un ambito regionale e metterà assieme il sistema delle Università, l’Area di ricerca di Trieste e i Poli tecnologici”. La presidente ha poi messo in evidenza come il Friuli Venezia Giulia possa ritenersi un territorio all’avanguardia per due ordini di motivi. Il primo è che “il modello di fabbrica digitale è nato a San Vito già nel 2011, quindi molto prima che si radicasse il concetto di fabbrica 4.0 come oggi viene definita e interpretata a livello nazionale”. In secondo luogo, l’esperienza pordenonese della LEF è molto importante “perché ha portato un colosso mondiale qual è McKinsey a scegliere come unica regione in Italia il Friuli Venezia Giulia per stringere un’alleanza con Unindustria Pordenone insieme alla quale dar vita a questo centro. Un’operazione, quella portata termine, che è indice di quanto il nostro territorio possa essere fortemente attrattivo”. Secondo Serracchiani il passo successivo da compiere è quello di lavorare sulla domanda “per capire nel dettaglio quali siano le specifiche esigenze delle imprese e quindi elaborare delle risposte che siano in grado di soddisfare le loro necessità e in questo senso, vanno anche definiti quali debbano essere gli obiettivi futuri da raggiungere come ad esempio – ha concluso la presidente – nell’ambito della formazione professionale e manageriale, sviluppando così nuovi assetti imprenditoriali maggiormente indirizzati alla digitalizzazione e all’innovazione, capaci di avere ripercussioni positive sul sistema economico del FVG”.

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