Le oltre 80 mila imprese agricole venete nel 2016 hanno dato lavoro a 63.365 assunti. Di questi 35.810 sono stagionali stranieri e sono stati impiegati per le fasi di raccolta frutta e verdura, o come vendemmiatori e potatori, oppure come assistenti negli allevamenti nella cura e benessere degli animali. Secondo Coldiretti in agricoltura trovano occupazione regolarmente 345 mila stranieri provenienti da ben 157 Paesi diversi che con 29.437.059 di giornate rappresentano un quarto del totale del lavoro necessario nelle campagne italiane. Da un’analisi di Coldiretti Veneto da fonte SILV, (Sistema Informativo Lavoro Veneto) la nazionalità più rappresentata è quella rumena (16.605), seguita dai marocchini con 6.395, poi i polacchi con 3.905, gli indiani 2.655, gli albanesi 1.010 e i moldavi con 595 unità in tutto. Per l’annata in corso i dati sono aggiornati ad agosto che con 48mila presenze annuncia un 2017 che sforerà di gran lunga le più rosee previsioni. Gran parte delle varie etnie si concentrano nella provincia di Verona la terza in classifica nazionale tra le città con più numeri di lavoratori stranieri. Non manca all’appello Treviso, Vicenza e pure Rovigo che tra orti e campi comprese stalle scelgono la manodopera estera. Da segnalare che lo scorso anno le statistiche regionali indicano che 21 mila italiani hanno optato per un’esperienza rurale di almeno qualche mese. La sensibilità dei connazionali verso il primario è in aumento se si considera che nel solo mese di agosto c.a. le assunzioni di personale italiano sono state 7.406 rispetto alle 3.400 dell’anno prima.

 

 

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