C’è un filo conduttore che lega il Festival Biblico e un’impresa come Mediagraf che ha sede a Noventa Padovana, ed è proprio la Bibbia. Sì, perché l’azienda alle porte del casello di Padova Est è tra i principali stampatori italiani del Testo Sacro e, in quasi trent’anni di attività, sono davvero milioni le copie del Libro dei Libri impresse nello stabilimento che, da qui, hanno iniziato il loro lungo viaggio in giro per l’Europa, nelle chiese, nei centri educativi e in moltissime case. Mediagraf è oggi una delle più importanti realtà tipografiche italiane e offre una gamma completa di servizi di comunicazione integrata: dalla stampa ad alta tiratura roto-offset alle più recenti soluzioni di stampa digitale, da servizi di creatività e web alla gestione di stoccaggio e postalizzazione di vari prodotti. Grande attenzione alla responsabilità sociale, dunque, visto anche come fattore competitivo e condizione per sviluppare rapporti di fiducia con clienti e fornitori. Mediagraf – che ha collaborato alla stampa dei materiali cartacei del Festival Biblico – omaggerà il pubblico della manifestazione con due speciali segnalibro illustrati dalla vicentina Alice Walczer Baldinazzo. “Diventa naturale per noi osservare ciò che ruota attorno alla Bibbia, nella galassia di iniziative religiose, spirituali, sociali e culturali che traggono fonte dalla Parola di Dio”, ha sostenuto frà Giancarlo Capitanio, presidente di Mediagraf (foto). “Tra queste vi è sicuramente il Festival Biblico che nel suo cammino di tredici anni ha aperto una via culturale alle Scritture, capace di invitare tutti a un viaggio che ripercorre secoli di storia e di vita religiosa”. “Organizzare un festival, e in particolare un festival come il biblico – ha confermato la direttrice della kermesse Roberta Rocelli – richiede standard di qualità elevatissimi. Per questo, abbiamo bisogno di relazionarci con partner affidabili e di qualità. Ci siamo scelti, reciprocamente, con Mediagraf, anche per una condivisione generale della nostra idea, sociale e responsabile, di pensare l’impresa. Anche il festival, infatti, è un’impresa culturale”. “La Bibbia è ispirazione del nostro essere uomini di questa terra» – ha proseguito frà Capitanio – «e portare i suoi valori nel lavoro è per noi naturale. Potremmo dire che per noi “la Parola conta”, sia perché ci guida nelle nostre scelte, sia perché “essere di parola” è oggi quanto mai necessario per riallacciare positive relazioni dentro e fuori dal lavoro. Essere al Festival Biblico è, pertanto, un modo di connetterci alle nostre comunità e dimostrare che si può fare buona impresa seguendo gli insegnamenti della Bibbia”.