Sembrava una vicenda destinata a esaurirsi con un giustificato e razionale “condono”, ovvero con la cancellazione della multe. Invece, anche a causa del caotico periodo post elettorale, la situazione delle maximulte per gli assegni privi della dicitura “non trasferibile” non solo non si è risolta ma continua a far “vittime”. Sono ancora tante le persone che si rivolgono all’ufficio legale dell’Adico dopo aver ricevuto dagli uffici dell’ antiriciclaggio del Mef la richiesta del pagamento di una “oblazione” di 3 mila euro per aver staccato da un vecchio libretto un assegno senza aggiungere, appunto, la scritta “non trasferibile”. A febbraio, secondo i dati dello stesso Mef, erano circa 1.700 gli assegni per i quali era stata comminata la maxisanzione, quindi i soggetti multati fino a cinque messi fa erano 3.400 dato che la sanzione arriva sia a chi emette l’assegno sia a chi lo incassa. “Abbiamo denunciato più volte questa assurda situazione – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico (Ass.difesa consumatori di Mstre) – e ci auguravamo che in questo lasso di tempo le banche inviassero almeno una comunicazione ai propri correntisti avvertendoli di non utilizzare i vecchi libretti privi della dicitura o ricordando loro del pericolo della maxisanzione. Invece nulla. Noi chiediamo che le maximulte (che possono arrivare fino ai 50 mila euro) in vigore dallo scorso 4 luglio vengano cancellate, naturalmente una volta verificato che il percorso dell’assegno è del tutto tracciabile e non vi è l’ombra di riciclaggio”. Adico, oltre ad assistere le persone sanzionate, appoggia in pieno l’iniziativa avviata dal gruppo facebook “maximulte per assegni privi della dicitura non trasferibile” creato da Gian Luigi Aquilini, che ha scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro dell’economia, Giovanni Tria, per chiedere di eliminare le sanzioni e di mettere finalmente la parola fine a questa odiosa vicenda scoppiata un anno fa. (photo Adico).
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