Il maltempo di questi giorni, per intensità ed estensione, in particolare lunedì 29 ottobre, appare certamente come il più rilevante registrato negli ultimi decenni. Per questa situazione di danni a persone e cose (agricoltura e ambiente), il presidente della Regione Luca Zaia ha proclamato lo stato di crisi. Nel sottolineare l’importanza di non abbassare il livello di guardia e con l’invito ai cittadini di compiere nelle prossime ore e fino a domani gli spostamenti strettamente necessari, dall’Unità di Crisi attivata dal presidente della Regione Veneto e coordinata dall’assessore alla prot.civile, si evidenziano come elementi estremamente significativi la quantità di pioggia caduta mediamente in tutto il territorio regionale, che ha toccato i 500 mm in 48 ore, dato che non si registrava dal 1966 in proporzioni di questo tipo. A tutto ciò si aggiungano i picchi registrati in alcune zone alpine e prealpine in cui si potrebbe superare la ragguardevole misura di 700 mm. Anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia ha raggiunto un livello di 1,6 metri, cosa che non accadeva dal 1979. Ma altre maree fuori norma sono previste nelle prossime ore a causa del vento di scirocco (foto lavocedivenezia, protezione civile). Relativamente in particolare all’arco alpino e pedemontano sono stati inoltre registrati fenomeni franosi con erosioni ai piedi delle opere di difesa idraulica in moltissime località. È in corso la decisione, di concerto con le altre Regioni interessate, di attivare uno svaso dell’acqua dell’Adige nel lago di Garda attraverso la galleria Mori Torbole, cosa che non avviene da quasi vent’anni, con lo scopo di alleggerire l’ondata di piena nelle località toccate dal basso Adige.
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